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L'ASSO NELLA MANICA regia di Billy Wilder

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Godbluff2     9½ / 10  31/01/2023 16:34:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E di nuovo Billy Wilder tira fuori uno dei miei film preferiti, appena sotto alla categoria "Film da salvare dall'imminente Apocalisse".
Pazzesco tirare fuori un capolavoro di questa caratura immediatamente dopo averne realizzato un altro come "Sunset Blvd", per poi concludere con "Stalag 17" un trittico di film profondamente drammatici che, sparati di fila uno dietro l'altro, mostrano un livello di ispirazione inarrivabile, inesauribile.
In particolare poi "Ace in the Hole" affronta un tema a me molto "caro" (lo squallore del giornalismo sensazionalistico e la corrispondente tendenza al voyeurismo spietato da parte dell'essere umano) con uno sguardo disilluso e spietato da parte di Wilder che non è totalizzante solo perché, nel mucchio di mèrda, il suo occhio si ferma brevemente su delle eccezioni disperatamente isolate (il padre di Leo, il capo di Tatum al giornale di Albuquerque) oltre che sulla figura della vittima ignara, naturalmente.
Per il resto la camera del regista mostra inequivocabilmente la cancrena morale del giornalismo più depravato, al punto da spingersi all'omicidio per la notizia, ma anche quella delle più corrotte e marce figure delle forze dell'ordine, mentre "la gente", la folla di persone comuni, non sono che gusci vuoti senz'anima, un gregge di pecore molto più stupido delle pecore, con la sua solidarietà in affitto, con il bisogno di sentirsi partecipi ad una tragedia umana che loro stessi, inconsapevolmente, contribuiscono a rendere irreparabile; in alternativa poi, Wilder ci presenta anche un cinismo spietato e gelido, una disumanità (ma poi, quale "dis", questa è pura umanità) molto più consapevole, con il personaggio di Lorraine interpretato da una più che convincente Jan Sterling.
Nemmeno la tardiva presa di coscienza di Tatum sa effettivamente di redenzione, né solo un patetico, affannato tentativo finale, che si conclude nel nulla e nel nero.
Forse, tra tutte le sue pellicole al vetriolo, questa è la più palesemente dura. "Ace in the Hole" mi fa salire il disgusto su da tutti i succhi gastrici.
Inoltre, i campi lunghi che inquadrano il delirante circo, il grottesco luna park sub-umano e le sequenze nella grotta con i dialoghi tra Tatum e Leo, composte dalla bella profondità dell'inquadratura e dagli intensissimi primi piani, con la stupenda fotografia di Charles Lang, sono le cose migliori di un altro film formalmente curato al dettaglio da un Genio narrativo e un impeccabile professionista "tecnico" della vecchia Hollywood come il grande Billy.
Mettiamoci anche un gigantesco Douglas e abbiamo tutti i tasselli per un capolavoro realista e spietato come in pochissimi osavano essere nel cinema americano coevo.
Che grande, favoloso capolavoro di film, Billy.