wallace'89 6½ / 10 01/04/2011 18:26:44 » Rispondi Un film talmente contraddittorio da diventare limite e pregio dell'intera operazione. E poi penso che alla fine sia l'unico film (non ho visto Ga Hoole) veramente visionario di Snyder, il che ne porta un attimino a far delle distinzioni con i suoi precedenti film. Per me non lo erano né 300 né Watchmen (che seppur qualcosa in più lasciava intuire), troppo derivativi delle tavole originali per far gridare a tutto questo impatto estetico, sebbene si notasse uno stile caratteristico e riconoscibile. Il film da questo punto di vista è il più interessante e autentico per valutare il fenomeno. Da un lato Snyder sembra far suo quello stile fumettistico da graphic novel che ha sempre tentato di emulare, e in questo riesce a frullare decenni d'ispirazioni e immaginario, con un tono gridato e enfatico che proclama e rivendica di diritto una poetica di bellezza bidimensionale. Non siamo ne dalle parti del cinema blockbuster, di cui non segue convenzioni narrative ne (non)stilistiche, ne nella mera tamarrata video - ludica per la gioia di chi cercava del sano divertimento "sgargarozzone" che pure non manca, ma volendo è il lato più debole dell'operazione visto che il tipo di queste sequenze sono inserite in maniera troppo scostante e in cesura netta con la veste stilistica con cui si presenta il resto del film. Forse ci si sarà stancati di sentir parlare di post-moderno che sembra un alibi a tutto eppure è vero che le categorie con cui indichiamo bello e brutto si sono molto rimescolate a vicenda, e il film è proprio questo, prima di tutto il primo coerente e in parte espressivo trattato di estetica del regista. Ma il gioco è diventato autonomo e quindi interessante (nei suoi limiti), le scene d'azione e le assurdità presenti così come la poca sottigliezza nella storia, che non è neanche brutta ma vuole e non vuole allo stesso tempo essere approfondita per lasciar correre la suggestione, non sono lì innanzitutto per "distrarre" o "svagare" lo spettatore, ma sono il frutto di una visione estetica del bello che ricerca e fa suo il gusto della nota fuori posto. Il film è positivamente spiazzante per chi accetta anche questo da parte del Cinema, ma sicuramente anche solo in superficie e all'apparenza. Snyder pretende nel finale anche serietà che però non è possibile concedergli se non in minima parte e in buona fede, ma non si può pretendere di costruire un Cinema così artefatto e fondato sull'illusione e di non negare allo spettatore qualsiasi contatto di realtà e vero coivolgimento. Personalmente ho trovato una bellezza sorprendente e barocca nelle immagini di film "più reali" da infastidirmi in parte quando si accedeva a un piano più "irrealistico" meno controllato e, paradossalmente, visionario. La fotografia e le scenografie denotano una creatività che sarebbe un limite non apprezzarle come si dovrebbe. Ma anche i mondi visionati in cg sono bizzarri e citazionisti quanto basta da risultare a loro modo sensati. La tecnica di Snyder sa qui poi regalare qualche bella sequenza d'azione senza strafare troppo, fermo restando che è un film tutto giocato sull'essere "troppo". Tuttavia siamo sempre in presenza di qualcosa che sa regalare allo sguardo il piacere del Cinema a patto di accettare la creatività (il film in definitiva lo è) anche in controtendenza a un'idea di purezza che forse manco è mai realmente esistita. Cinema-videogame? Personalmente non credo, più Cinema-videoclip 2.0. aggiornato a tutte le tendenze visive creative viste negli ultimi anni. Legittimo un Cinema fondato sulla primarietà delle immagini? Alla fin fine lo è da sempre.