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CINCO regia di Frasco Mortiz, Enrico Santos, Ato Bautista, Nick Olanka, Cathy Garcia-Molina

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Ciaby     8 / 10  24/02/2011 15:00:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Horror episodico dall'arcipelago delle Filippine. Già la dicitura può mettere i brividi. Non è un caso, infatti, se molti horror filippini siano disastri totali, non tanto quanto quelli Indonesiani, ma siamo lì, con le solite eccezioni, come i bravissimi Yam Larnas e Chito S.Rono o film indipendenti come il buonissimo "Signos". La mancanza di mezzi adeguati e i bassi budget, con sceneggiature poco originali e troppo affini al j-horror, portano, infatti, spesso, a film indecenti o bruttini. "Cinco" che vorrebbe essere un proseguio dell'ottimo thailandese "4bia", già dalla locandina bruttina lasciava presagire le peggior cose.

E invece: film divertentissimo dalla prima all'ultima inquadratura, che nonostante sia girato con il solito budget inesistente, è fitto di buonissimi effetti speciali, sia visivi che sonori (tantissimi i balzi sulla sedia portati a buon fine) e nonostante manchi la maniacale cura visiva tipica del cinema thai, "Cinco" si può considerare davvero un ottimo prodotto.

Il primo episodio, quello meno riuscito, riesce comunque a destare interesse grazie a quel sentimento artigianale tipico degli horror italiani anni '80, e nonostante sia cinematograficamente scadente e senza una vera e propria sceneggiatura, si rivela divertentissimo e spaventoso in più punti.

Il secondo, quello della madre che inquieta il sonno dei morti, è molto poco originale, rifacendosi alle storie di vendetta dell'aldilà tipiche del cinema horror orientale, ma non solo, ma grazie all'ottima performance della madre e a spaventi ben innestati, riesce nel compito di scuotere lo spettatore.

Il terzo è innocuo, eppure convince con una suspense affrettata e un taglio ritmico accellerato, che porta all'ottimo quarto, storia di avarizia di potere come il "Drag Me To Hell" di Sam Raimi. Spaventa in più punti, è inquietante e fila liscio come l'olio.

Il quinto, "Heart", a chiudere l'antologia filtra bene la commedia con l'horror, spaventando e divertendo contemporaneamente, pecca solo nei suoi personaggi troppo sopra le righe e nella recitazione disastrosa di molti attori.

INsomma, un film che non è nulla di che dal punto di vista tecnico e che non ha niente di nuovo da dire, ma che convincerà soprattutto gli amanti del genere, avidi di storie che facciano sobbalzare e propongano nuovi misteri in cui coinvolgersi. Il fatto che poi i registi vengano tutti dall'ambiente delle soap opera, è lodevole.

Sarà la brevità degli episodi, che mantiene una suspense continua, senza stacchi, ma "Cinco" alla fine, mi è piaciuto molto.