Alpagueur 6 / 10 23/10/2020 11:16:02 » Rispondi Esito un po' a definirlo giallo/thriller, per i canoni che secondo me dovrebbe avere un film giallo di spessore (assassino coi guanti, trauma scatenante, omicidi efferati, musica inquietante o comunque d'impatto emotivo, location suggestive, flashback sui trascorsi dell'assassino). Alla fine si contano solo 3 omicidi, non così cruenti per gli standard del "giallo" argentiano. È più un film investigativo/poliziesco (in stile Hercule Poirot, Miss Marple di Agatha Christie), in cui un commissario (interpretato dal bravo Renzo Montagnani) indaga sull'omicidio di un prete di cui si erano innamorate due donne contemporaneamente e che ha come unico testimone un piccolo trovatello adottato dalle suore del convento in cui insegnavano le due maestre. "L'arma, l'ora e il movente" sono le 3 cose più importanti da sapere su un omicidio" dice il detective Boito (che poi si innamorerà, ricambiato, di una delle due donne). Ma è anche il titolo di questo giallo classico. Non è una rivoluzione del genere, ma un'espressione classica di ciò che, nelle intenzioni del regista (Francersco Mazzei), dovrebbe essere un buon suspencer. Nessun lavoro di ripresa folle e selvaggio, ma una sceneggiatura genuina e cupa, con dialoghi taglienti e colpi di scena buoni, coerenti e plausibili. Il Lavoro della macchina da presa è discreto ma preciso, la regia è abbastanza buona e si comporta in modo abbastanza decente. Questo film porta due idee molto originali, che non ho mai visto in nessun altra pellicola del genere, una per crearsi un alibi perfetto per compiere un omicidio (un'ora "inesistente") e l'altra per manipolare un omicidio in modo da farlo apparire come suicidio (la classica porta chiusa a chiave da dentro). Approfondisco sotto. Due paroline infine su Francesco de Masi...questo compositore me lo ricordo dall'arrangiamento che aveva fatto per il film "Concerto per pistola solista" (film del 1970 diretto da Michele Lupo), anche questo un giallo di questo tipo, molto soporifero ma con una idea interessante per quanto riguarda l'arma del delitto e l'ora, e cioè il concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 23 di Čajkovskij (anche se come arrangiamento di questa famosa musica classica a questo di De Masi preferisco decisamente quello di Gianni Ferrio ne "La farfalla con le ali insanguinate", 1971, diretto da Duccio Tessari). Qui invece non ricordo nessuna musica degna di nota. L'assassino non è proprio facile da individuare ma nemmeno difficile, il movente invece è individuabilissimo da subito, abbastanza scontato e privo di fantasia. L'attore che intepreta Giorgio lo ricordo nel film "Giornata nera per l'ariete" (1971, di Luigi Bazzoni). in un ruolo più convincente. Forse questo film meriterebbe più della sufficienza, per quelle due idee/twist interessanti di cui parlo sotto, ma sono rimasto abbastanza deluso dalla scoperta del killer, che ha compensato in negativo.
Il primo twist si riferisce al fatto che l'omicidio di Giorgio viene commesso proprio nel giorno (anzi nella notte) in cui si passava dall'ora legale all'ora solare (per cui si dovevano spostare le lancette dell'orologio un'ora indietro), e proprio a cavallo di quell'ora (mezzanotte, anche se sarebbero dovute essere le 3). Quindi il lasso di tempo in cui Giorgio è stato ucciso non era più tra le 23 e l'una, ma da mezzanotte all'una...questo demoliva l'alibi del principale indiziato (il marito di Orchidea), che aveva preso un treno che partiva da Firenze proprio all'1 di notte, ma che appunto entrando in vigore l'ora solare durante il viaggio, si era dovuto fermare in campagna, in un punto distante appena 20 minuti di passeggiata dal convento, per far trascorrere questa "ora morta", che tutti i treni sono costretti ad osservare. In questo tempo l'uomo avrebbe avuto tutto il tempo per uccidere Giorgio e rientrare tranquillamente al treno, per ripartire. Ma come vedremo questo colpo di scena si rivelerà inutile ai fini della storia, perchè l'assassino non è lui. Il secondo (e vero) twist è la scoperta che fa Ferruccio (l'orfanello che aveva assistito da un buco sul soffitto all'omicidio di Giorgio) fa leggendo un libro di Orchidea...ossia, come chiudere dall'esterno una porta facendola sembrare chiusa dall'interno (e quindi poter uccidere una persona, in questo caso il marito di Orchidea, facendo sembrare che questa persona si sia voluta uccidere da sola, nel caso specifico sparandosi alla tempia con una pistola), attraverso tutto un gioco di fili da fare passare nel buco della chiave e uno spillo per tenere fermi questi spilli da un punto preciso della stanza che dovrebbe essere stata chiusa dall'interno. Io ho provato e nonostante un certo spessore della chiave questa può effettivamente passare sotto una porta (a filo proprio). Non ho però provato a vedere se effettivamente la chiave potesse scivolare attraverso quei fili per passare sotto la porta dall'esterno all'interno, e c'è anche il discorso dello spillo, che una volta che la chiave è tornata dentro, deve essere fatto scivolare fuori senza staccarsi, pena il ritrovamento del filo all'interno e il conseguente smascheramento del trucco (a meno di non avere una chiave di riserva e quindi poter riaprire da fuori e ritentare).