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BLUE VALENTINE regia di Derek Cianfrance

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  22/01/2013 10:21:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Punti estremi di un amore. Inizio e fine, senza porre l'accento sulle cause scatenanti la rottura, come è impossibile spiegare quale sia il motivo che induca due persone a non potere fare più o meno l'una dell'altra. Piccoli indizi, accenni, ma nessuna presuntuosa analisi. Solo un sentimento potentissimo agli albori, che poi troviamo invecchiato e danneggiato da un logorio quasi impercettibile tra Dean (Ryan Gosling) e Cindy (Michelle Williams).
Derek Cianfrance riferisce di un oggi dove la coppia vive un rapporto di estraneità, si sopportano con imbarazzo guardandosi da distanze siderali, apparendo quasi impacciati in movimenti che dovrebbero trasudare intimità profonda e invece tradiscono l'impossibilità di comunicare sia a livello mentale che fisico. La sintonia è svanita, solo l'alcol sembrerebbe poterla far riapparire per qualche illusorio istante, poi i piccoli attriti, le frizioni, l'aver accantonato alcuni sogni, tutti malesseri che accumulati ingurgitano ogni dignità e rispetto. Lei vorrebbe andare avanti e raggiungere gli obiettivi in sospeso, lui sopravvive facendosi cullare dall'apatia, incapace di alimentare come allora il sacro fuoco dell'amore. Il resto viene da sé: uno scontro senza (probabilmente) punto di ritorno.
Tutto è reso con buon realismo raccontando esclusivamente dei momenti agli antipodi, senza sondare l'iter centrale e con esso i motivi della crisi che restano per ogni coppia scoppiata i più disparati. In questa relazione la fine sopraggiunge non per un gesto o un comportamento specifico, metaforicamente è come se l'azione deteriorante di un fiume con il suo incessante fluire finisca col ridurre un imponente masso in un misero ciottolo, a quel punto facile preda dalla furia dell'acqua.
Non vi è ombra di accusa, le responsabilità vengono ripartite limitandosi nell' evidenziare un'involuzione all'interno della coppia che da un percorso in parallelo si trova sempre più a divergere, fino all'inevitabile frattura della quale i primi a soffrire sono i figli, presenze marginali almeno sino ad un finale molto significativo.