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CONFESSIONS regia di Tetsuya Nakashima

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     10 / 10  09/05/2013 18:06:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nakashima è un'abile mestierante che concentra la sua genialità in una sola precisa e significativa parola:loop.
L'uso martellante e instancabile dell'applicazione in digitale del ralenty,che quasi ferma il tempo del racconto facendo progredire intanto la voce fuori campo dei protagonisti che confessano il prima,l'ora e il dopo di un evento terrificante.
L'inserimento dello stesso sottofondo musicale dei Radiohead limpido per chi sta seguendo la storia,che è colmo di acuti e voci straziati in sincronia con i sentimenti che provano le persone presenti nell'inquadratura.
Le ripetute risate,picchi di rabbia,pianti,sfuriate inarrestabili di chi è bloccato in un eterno vortice di sofferenza che non si può più colmare,a cui non si può mettere la parola fine.

Perchè tutti la devono pagare,vittime e carnefici,buoni e cattivi,chi abbraccia la sana vendetta e chi crede che sfruttando la morte come mezzo per lasciare un segno nel mondo si chiuda il cerchio della vita.
Con una lenta e dolorosa esistenza che attanaglia gli animi dei personaggi,una piaga che non si può più curare.

Nakashima mette le mani sugli strumenti per fare cinema per distruggere le barriere imposte nel cinema,e far ritrovare gli spettatori in un mondo distruttivo e senza speranze,dove l'odio divampa e la fiamma della cieca rabbia si accende sempre più in un climax finale mozzafiato.

Noi increduli e incatenati nella sala cinematografica,che abbiamo ormai pagato per ottenere il biglietto per questo film,vorremmo scappare,distogliere lo sguardo da una trasposizione shoccante di un inferno patinato e tecnicamente ineccepibile,che presenta dei caratteri sconcertanti per una mente sensibile,e gioca a distruggere ulteriormente personaggi disturbati che ci disturbano,in una progressione narrativa contorta come chi si impone sullo schermo,e culmina in un"Pop",uno stacco da un'immagine ad una schermata nera,come fosse una mano fissata sulle nostre teste che ci ha indotto ad assistere ad una sequela di episodi malati e poi ci rilascia,ora liberi di respirare e affermare apertamente"wow,io sono qui sono vivo e mi godo la mia vita".

Un'esperienza sconvolgente che mi ha illuminato.Non ho altre parole da aggiungere.