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PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI DEL MARE regia di Rob Marshall

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dagon     7½ / 10  21/05/2011 09:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Boh... da tutte le recensioni che avevo letto mi aspettavo qualcosa di inguardabile. Ho l'impressione che ogni tanto ci siano dei film su cui si accanisca più del solito e più di quanto meritino ed altri che, invece, non si sa perchè, vengono guardati con benevolenza e si passa sopra a certe cose. Capita anche a me, ovviamente. Però vedo che molte considerazioni che sono state fatte per questo film si sarebbero potute fare per parecchi altri che, invece, sono stati "trattati" molto meglio.
Veniamo al film:
Rispetto ai quarti capitoli di altre saghe non tratte da libri ecc. (indiana Jones, Shrek) questo episodio piratesco è ancora ad un buon livello. Chi si era stancato delle contorsioni faticose e spesso assurde della trama del secondo e del terzo film, qui può tirare un sospiro di sollievo: la vicenda è molto più lineare e, seppure abbastanza articolatae movimentata, si segue senza arrovellarsi anche se non tutto è sviluppato coerentemente.

La scelta di un regista che non riuscivo a vedere collegato ad un film del genere come Rob Marshall mi aveva lasciato molto perplesso. In effetti, si vede il passaggio dalla visionarietà di Verbinski ad una direzione molto più "classica" e senza particolari invenzioni: funzionale, professionale, ma non si concede mai tocchi personali. L'unica scena che veramente si distingue è quella delle sirene, il resto, ripeto, è molto ben confezionato ma non caratterizzato da alcunchè di particolare. Peraltro non ci sono neppure quelle divagazioni "folli" e quell'andar per la tangente che rendeva interminabili il secondo ed il terzo film (anche se magari, in sé, erano pure divagazioni pregevoli, almeno registicamente).

La mancanza di Bloom e della Knightley non direi che si senta particolarmente, la Cruz si inserisce bene anche se non rifulge, buono il Barbanera di Ian McShane (attore di grande presenza scenica), Depp ormai va col pilota automatico ma è ancora il Barbossa di Rush a rubare la scena.

Il film l'ho visto in "Imax" qui a Pioltello, devo dire che il 3D (almeno visto in quel contesto) è ottimo. Inutile tornare sul discorso della sua "utilità", discorso che si ripete fino alla nausea. Ripeto la mia opinione: il 3D in sé è inutile sempre, nel senso che, eccezion fatta per Avatar, non è organico al film. E' un di più che può piacere o non piacere, uno sfizio che non aggiunge una dimensione "in dentro" ma niente alla qualità o meno del film. Qui si lavora molto sulla profondità, davvero impressionante in molte scene, senza indulgere più di tanto in gratuiti lanci di roba fuori dallo schermo per far contenti i più "gretti". Molto d'effetto le scene nelle foreste tra liane e fogliame.

Morale: film d'avventure piratesche non particolarmente ispirato ma che fa il suo onesto dovere, intrattenendo bene. Forse si poteva cogliere l'occasione per fare qualcosa di più intrigante ed originale, ma tant'è.
Invia una mail all'autore del commento Suskis  21/05/2011 12:17:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una cosa che ho notato in generale è che la gente spesso, col passare del tempo, ricorda migliori i film mediocri e pessimi i film leggermente più mediocri. Per esempio, a me il primo film di questa serie non era piaciuto molto ma invece sia qui che sulle board internazionali tutti ne parlano (ora) come di un capolavoro. Se se lo rivedessero, invece di andare a memoria, vedrebbero che non è certo così meglio di questo.
Questa cosa si vede sempre in tutti i sequel: quando fanno il 2, a meno che non si parli di Batman o pochi altri, tutti concordano che era meglio il primo (quando, appunto, spesso non era meglio per niente)
Invia una mail all'autore del commento nrgjak  21/05/2011 14:47:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
pienamente d'accordo
dagon  21/05/2011 09:10:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
alla frase :
E’ un di più che può piacere o non piacere, uno sfizio che non aggiunge una dimensione "in dentro"
ovviamente va tolto il "non". Quindi:
E’ un di più che può piacere o non piacere, uno sfizio che aggiunge una dimensione "in dentro"