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FRATELLO, DOVE SEI? regia di Joel Coen

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kafka62     7 / 10  09/05/2018 14:21:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sono chiesto spesso come mai i fratelli Coen facciano sempre buoni, a volte ottimi film, ma non abbiano mai sfornato, a parte forse "Il grande Lebowski", un vero capolavoro. Forse la ragione è che nei loro film la storia è meno importante dei dettagli, dei singoli frammenti di cui è composta, e così la pellicola procede in maniera per così dire orizzontale, rettilinea, alimentandosi delle mille suggestioni incontrate per strada e dando l'impressione di poter andare avanti all'infinito, o almeno fino al momento in cui per ovvi motivi di praticità si devono comunque tirare le somme e inventare un epilogo qualsiasi. Insomma, i Coen peccano per mancanza di sintesi, o se si vuole per eccesso di generosità, per barocchismo, per troppo amore per il cinema.
Così anche "Fratello, dove sei?" accumula citazioni da svariati generi cinematografici (il road movie, il musical, il gangster rurale, il fumetto e soprattutto la commedia alla Frank Capra), creandosi persino una pretestuosa filiazione dall'Odissea (ma, nonostante un John Goodman con un occhio solo, una Holly Hunter stufa di aspettare il suo girovago sposo, e addirittura tre sirene tentatrici, Omero non c'entra poi molto), ma il risultato è un divertimento leggero e garbato, un po' dispersivo, mai troppo coinvolgente, che si fa apprezzare più per la ribalda simpatia degli interpreti e per alcune sequenze isolate (la "trasformazione" dell'amico in rospo, il goffo balletto di Charles Durning e la provvidenziale inondazione finale) che per le tribolazioni a ritmo di blues dei tre protagonisti che ne costituiscono l'improbabile, se non addirittura immotivato, sfondo narrativo.