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TWILIGHT SYNDROME: DEAD CRUISE regia di Takeshi Furusawa

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Ciaby     1 / 10  31/01/2011 18:16:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
é vero. Se c'è bisogno di horror meglio rivolgersi in oriente, dove capolavori o semplicemente ottimi film vengono prodotti a ritmo regolare. Capita, però, a volte, che anche i re del genere (i Giapponesi, i Coreani, i Thailandesi) del sud-est asiatico inciampino in eccezioni di una bruttezza inconcepibile.

Purtroppo tra questi fa parte anche questo filmetto, i cui sottotitoli anglofoni sono usciti a ben due anni di distanza dalla sua pubblicazione, guarda caso in home video. Ed è un film veramente osceno, che al di là della trama simpatica, per quanto poco originale e un'ambientazione che potrebbe inquietare, la crociera, in mare aperto, dove è impossibile scappare, si rivela una vera e propria ciofeca.

Senza ritmo nè pathos, senza alcuna tecnica cinematografica, con una recitazione grottesca (ma dove l'hanno presa la protagonista?) e un finale indecente, dove il sangue è vernice laccata, dove c'è una scena di ostentato erotismo che non va oltre il bacio con la lingua ogni dieci minuti, dove i ragazzi sono semplici stereotipi (la *****, la sfigata, il deficiente, il belloccio, l'eroina), che vengono uccisi uno dopo l'altro in modi assolutamente ridicoli. E non si sente alcuna mancanza per loro, perchè sono semplici macchiette a cui il regista non interessa certo l'approfondimento psicologico. Solo carne da macello.

E se un film del genere delude anche dove può aggrapparsi (la tensione, il gore), è un vero e proprio fallimento. Perchè un film horror che non mette neanche un brivido e che scorre piatto scatenando risate involontarie, è una barzelletta che non fa ridere. E vogliamo parlare delle reazioni umane che dimostrano l'assenza assoluta di sceneggiatura o recitazione? Ragazze accoltellate che non danno neanche la minima smorfia di dolore, rallenti assurdi, gente che cambia carattere ogni due secondi.

Insomma. Con tutti gli splendidi horror che l'Oriente ci propone, non perderete certo tempo con questa schifezza, vero? Ma si può chiamare horror quella che, in fondo, è una commedia che ha lo stesso carattere intellettuale di un cinepanettone? Direi di no.