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BARTON FINK regia di Joel Coen, Ethan Coen

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Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  08/12/2009 20:31:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo un esordio coeniano al 100%, una commedia grandangolata e una parodia dei gang-movie che si impose invece di diritto come tra i più importanti del genere gangster, i fratelli Coen scrivono "Barton Fink": un piccolo esempio di metafilm. In effetti per i primi minuti ho pensato subito a Barton un po' come alla storia di Orson Welles, ma a parte questo, Barton Fink è uno scrittore di teatro chiamato ad Hollywood per scrivere la sceneggiatura di films, e che si scontrerà coi produttori a causa delle nobili intenzioni di far prevalere un certo senso morale come compito primo dell' Arte, e un impegno populista nel raccontare le storie dell' uomo comune. In un certo senso, il tentativo di far emergere un certo Cinema d' Autore a contrastare una commerciabilità hollywoodiana ormai assodata (sia per gli anni '40 ma soprattutto per il periodo in cui è uscito il film). La critica al sistema è tutta qui. Peccato che pochissimi anni dopo con "Mister Hula Hoop" ci cascheranno alla grande. Come commedia grottesca possiamo prendere a confronto "Big Lebowsky", ma come del resto l' altro lavoro dei primi anni '90 - Mister Hula Hoop per l' appunto, il peggiore di Coen - anche "Barton Fink" si scosta leggermente dalla loro filmografia. Il senso fatale del destino si risolve in un pasticcio surreale/grottesco dell' ultima parte (dall' Inferno in poi per intenderci), né sono presenti alcuni stilemi del noir; anche se l' ambiente in cui si presenta gli è ostile sin da subito, Barton è un uomo che tutto sommato cerca di integrarcisi piuttosto che sfuggirne. Il solo filo conduttore che ho notato, almeno dopo quest' unica visione, è la presenza dei bizzarri personaggi che popolano da sempre (e per sempre credo) i film di questi due, che si potrebbero ormai chiamare le "macchiette alla Coen". Però il film è divertente, grazie anche ad una serie di gustose e comiche invenzioni visive che attingono al cinema Muto. Tecnicamente lineare, non eccelso ma con una bellissima fotografia e un cast di eccellenti caratteristi.