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OKI'S MOVIE regia di Hong Sang-Soo

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Ciaby     9 / 10  25/01/2011 21:02:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'uomo, la donna, l'alcool, le sigarette, il cinema. Hong si ripete, ma è sempre enorme e tocca sempre con sarcasmo e cinismo l'animo umano, indagando con passione e simpatia il rapporto di coppia e tra i sessi, e lo fa abbandonando la disperazione di un tempo (Tale Of Cinema) o l'eccessivo lirismo silenzioso (La Femme Est L'Avenir De L'homme), attraversando la sua esperienza con "Oki's Movie", film che sembra brillare (seppur nel suo sarcasmo sempre pungente) un ottimismo sfrenato, una gioia incontinente.

Non a caso "Oki's Movie" non è un dramma d'autore, quanto una passionale commedia sfalsata nel tempo e nello spazio, dove i protagonisti lottano per combattere la solitudine (enfatizzata dal tipico uso dello zoom improvviso, base dello stile del grande regista coreano) e lo fanno o con l'amore, o con il "Paradiso artificiale": il cinema, il sesso, l'alcool, le sigrette.

Ed è ancora al cinema che ruota attorno il film: Jin-Gu e Oki sono aspiranti registi che studiano in un'università di cinema, Song è il loro professore che dà inizio ad un festival che vede un solo vincitore, ma la gelosia, gli inganni e i segreti tra i tre peronsaggi, porteranno un clima teso, che non termina nemmeno nella risoluzione della matassa, che, ovviamente, resta aperta: non è la trama che deve interessare, quanto la magnifica ricostruzione dei rapporti tra i personaggi, straordinariamente approfonditi.

E c'è ancora tutta la passione di Hong nell'essere il più spontaneo e reale possibile (tant'è che la maggior parte delle scene sono state improvvisate), girando in digitale e con un budget ridottissimo, raggiungendo l'apice in quella che è la scena più bella di "Oki's Movie": il primo bacio tra Oki e Jin-Gu, che in tutta la sua timidezza e il suo fervore, riesce a coinvolgere emotivamente astraendo ogni stupido patetismo, dov'è facile cadere quando si girano scene di puro romanticismo.

Ma "Oki's Movie" non è solo una brillante commedia costruita sul dialogo e NON sull'azione, è anche una dura riflessione sul destino del cinema :"Non esiste più il cinema inteso come arte", afferma uno dei protagonisti, e dell'uomo ("Non esistono vite tranquille").

Bellissimo, con un eccellente tris d'attori.