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ARIZONA JUNIOR regia di Joel Coen

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Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  26/10/2008 22:42:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo lungometraggio di casa Coen, grande film, è comunque acerbo rispetto i capolavori come lo è "Prendi i soldi e scappa" per Woody Allen nella sua filmografia. E' un sogno di un grande, Hi, visto con degli occhi da bambino (perfetto l' intero girato col grandangolare che evoca le proporzioni di una visuale da neonato), e un personaggio "risolutore" forse immaginario, che parla, e ha la stessa logica di Bardem di "Non è un paese per vecchi". Un altro loro film che getta una morale, che distingue il bene dal male e come si cerchi di trovare del bene anche nelle cattive azioni; il bambino verrà rapito con la scusante che 5 per gli Arizona erano troppi, non ce l' avrebbero fatta. Tutti i protagonisti di "Arizona Junior" non sono ancora pronti per il ruolo sociale che cercano di ritagliarsi: Hi cercherà di fuggire da quello di padre, Ed non crederà più nella loro relazione, e a casa Arizona, alla fine, entrambi saranno "invitati a uscire da dove erano entrati", come anche i due amici evasi dal carcere, che nel sogno finale di Hi rientreranno dallo stesso buco usato per evadere. Lui se li immaginava incapaci di affrontare il mondo fuori, perchè è proprio così che si sentiva lui stesso in prima persona. Una commedia riuscitissima, ed il monologo finale, ha tutto il sapore drammatico di un' amara sconfitta che contraddistingue il marchio di fabbrica Coen. Numerosi i riferimenti cinefili, da "P.O.E E.O.P." di "Stranamore" sulla porta del cesso, al cacciatore di taglie che sembra uscito da un western di Leone, al poliziotto Kowalski che multa per una barzelletta sui polacchi di troppo.