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NON LASCIARMI regia di Mark Romanek

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Terry Malloy     7½ / 10  18/03/2013 17:00:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Voti e giudizi forse un po' troppo lusinghieri, per quello che comunque è un bel film. Soprattutto è la consacrazione di Carey Mulligan come l'attrice più interessante del cinema di oggi (insieme ad Ellen Page, che però ha uno stile completamente diverso). La Mulligan incarna questa storia, è così oltre il significato tradizionale di recitazione, e al contempo così addentro alla tradizione del metodo, che alla fine forse dedichiamo più attenzione a lei, alla sua meravigliosa e compassata espressività, che al film e alla storia in sé. Rimane una fotografia splendida, e tanti punti su cui amerei sollevare qualche dubbio. La storia vuole essere una distopia normalizzata. Eliminare i barocchismi di Orwell e Huxley (Bradbury non lo cito nemmeno perché non merita, oddio l'ho citato) e puntando tutto sul lato emozionale e sentimentale di questa macchina narrativa mostruosa. L'effetto è promettente, ma lascia un sentimento di inappetente normalità. Tutta questa tristezza... per cosa in fondo? L'idea concettuale di base, il tema del romanzo, l'ho indovinato dopo venti minuti. Il problema, la questione che si pone la Mulligan alla fine, in un memorabile e dolce solipsismo narrante, ovvero se siano due vite così differenti, le loro e quelle dei privilegiati, è interessante quanto scontato. Il delicato e quasi impercettibile, quanto sapiente slittamento delle personalità di questi alienati fragili, per cui intuiamo una diversità che corre sotterranea, ma non riusciamo a vederci nulla di troppo diverso rispetto a noi, è il pezzo forte. Ma ribadisco che per fare un film che dia la sensazione di appagante pienezza del "capolavoro" avrei messo a posto qualcosa. Anche se sono più propenso a credere che ci siano storie che non nascono per essere capolavori, che puoi cambiare ogni organo interno, ma rimarranno sempre film che arrivano fin lì, e oltre non vanno. Ossessiva e invasiva, nonché retorica la colonna sonora, inguardabile Keira, inguardabile lui.