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NON LASCIARMI regia di Mark Romanek

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  11/05/2011 11:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre vite,tre ragazzi che intrecciano i loro percorsi esistenziali sin dall'infanzia,momento in cui Ruth,Kathy e Tommy,allievi del college di Hailsham, cominciano a instaurare un profondo legame avviato a durare negli anni.
Dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro un'asfissiante riflessione sul destino dell'uomo,qui simboleggiato dalle vite di tre cloni,pezzi di ricambio umani per gente ammalata che così potrà alimentare l'illusione di poter ripudiare quel momento di completamento,come definito dai protagonisti,atto finale di qualsiasi essere vivente.
Le implicazioni morali indugiano sullo sfondo,la denuncia non è assente ma il film si polarizza sull'evoluzione del vincolo creatosi tra i ragazzi andando a toccare corde che confluendo nel melodramma riescono ad affrontare e trattare con delicatezza il tema dell'inevitabile caducità.
L'apatica rassegnazione dei protagonisti è quella dell'uomo dinnanzi all'ineluttabile,almeno fin quando la loro rigorosa formazione non viene messa in discussione dall'amore.La speranza di avere più tempo,cercare di sopravvivere al suo scorrere sempre troppo spietato,trattenerlo senza che scivoli dalle mani nel tentativo di trasformare i rimpianti in una realtà appagante fa detonare tutta l'umanità dei protagonisti,non più serbatoi genetici,ma persone a tutti gli effetti,desiderose di legittimare la loro troppo breve esistenza.
Dialoghi di lancinante malinconia colgono un'intimità angosciata da una consapevolezza che diventa monito utopico,dover evitare il rimpianto in un lasso più breve rispetto la media di una vita "normale" assume peso impellente,anche se,come lasciano intendere i dubbi di Kathy,probabilmente non vi è differenza alcuna,la felicità è fugace e il rammarico fa parte dell'essere.
Mark Romanek si affida ad una splendida fotografia dai colori soffocati mentre dissotterra l'anima dei suoi protagonisti,riportandoli a una condizione antropica volutamente ignorata da un mondo che non vuole tornare a fare i conti con malattie terminali o degenerative.
Il film patisce una certa frammentarietà narrativa,esibisce una freddezza che induce una laboriosa empatia con i protagonisti,lascia le implicazioni più scottanti a un'interpretazione personale, ma arde di passione nella fase finale quando i ragazzi raggiungono la piena consapevolezza tentando disperatamente di conquistare una possibilità, transitoria quanto si vuole,ma tremendamente umana.
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  11/05/2011 23:48:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse ho trovato una persona che la pensa come me, da oggi dunque mi sento meno solo. Credo che la metaforica rappresentazione dell'esistenza umana sia malinconicamente sintetizzata dal fotogramma di una barca arenata in prossimità del mare. Cito testualmente me stesso; 'Siamo una barca arenata nella sabbia in prossimità del mare, e purtroppo della nostra incompletezza, della nostra mancata realizzazione riusciremo a rendercene conto quando la sabbia avrà esaurito i suoi granelli nella clessidra del tempo.'
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  12/05/2011 09:19:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Pierluigi,
complimenti per il pensiero molto profondo,non ho però trovato traccia del tuo commento qui in FS.Hai scritto una recensione per qualche altro sito o per una rivista?nel caso, se fossi così gentile da darmi qualche indicazione, te ne sarei grato...mi interesserebbe leggere ciò che pensi di questo bel film.
Grazie
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  12/05/2011 10:22:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao. Credo resterai deluso\a. Non ho scritto ancora nessun commento. Solo un piccolo pensiero che potrai trovare nelle risposte di Satyr. Comunque grazie per il tuo apprezzamento, troppo troppo buono\a. A presto.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  12/05/2011 11:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Figurati,ho letto gli interventi al commento di Satyr e devo dire che mi trovi completamente d'accordo.Nel caso lo scrivessi sarò ben felice di leggere un tuo commento.
Comunque sono Alessandro,piacere e a presto.
P.S. l'hai poi visto Blade Runner? ;)
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  12/05/2011 19:16:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piacere mio Alessandro. Ti sembrerà paradossale ( puoi controllare)quel mio intervento al commento di Satyr è stato "clonato" per costruire la recensione su di un altro sito! Parlo di un volgare e ingiusto copia-incolla 'farcito' con tanto di foto e locandina della pellicola in questione, che mi ha irritato non poco. Un pensiero ,per quanto ci possa sembrare bello e profondo, è parte integrante della cerebralità di ognuno di noi, lo si può apprezzare e approvare certo, ma emularlo diventa un atto svilente nei confronti della personalità stessa che ha nell'unicità la reale bellezza insita nell'animo di ogni essere umano. Tralasciamo. Come avrai potuto notare dal numero dei mie commenti in questo sito ,purtroppo è la mancanza di tempo a dettare le sue regole circa la possibilità o meno di visionare e commentare una pellicola. Quando ho dei ritagli di tempo(purtroppo per problemi di salute quest'inverno ne ho avuti parecchi) per me è un vero piacere buttar giù due righe. Ci sentiamo alla prossima Ale. Ciao Pierluigi .p.s Ancora niente Blade runner, rischio veramente di essere bannato.