Satyr 8½ / 10 16/04/2011 20:10:37 » Rispondi Un film che pur arrivando molto in ritardo, entra prepotentemente a pieno merito nell'ottima, e sottolineo ottima, stagione cinematografica fin qui vissuta.
Il tema della pellicola si presta molto a riflessioni ingombranti, prima fra tutte quella dell'uomo trasformato in risorsa per la sua razza. Una sorta di scenario apocalittico dove alcuni vengono cresciuti come bestie d'allevamento e dove altri comprano " pezzi di ricambio " come se il corpo umano fosse l'equivalente di una station wagon un pò datata.
Leggo commenti che attaccano la poca originalità del testo, ma per come vedo io il cinema, trovo molto difficile non riuscire a farsi convolgere da una storia del genere, narrata e interpretata in maniera pressochè perfetta, con momenti tanto struggenti quanto ben calibrati e riusciti. Basta una sequenza -l'urlo di Tommy verso la fine - a sintetizzare quel mix di rabbia e sgomento trascinante che accompagna lo spettatore davanti tutta la visione del film.
Attuale e non meno politico del capolavoro di Orwell, Never let me go è un bell'esempio di fantascienza intelligente e minimalista, l'unica ancora possibile dopo l'abuso della tecnologia da blockbuster, carico di un gusto retrò fuori dal comune, asettico come non succedeva dai tempi di Gattaca. E se a farla da padrone sono i temi e le domande poste dal romanzo di Ishiguro, nella versione cinematografica va sottolineata la grandissima prova dei tre protagonisti, meravigliosi in egual misura, ma soprattutto capaci di sintetizzare al meglio un malessere interiore carico di mille sfaccettature.
E'un film dal quale si esce completamente a pezzi. Mi ha ricordato tantissime cose, da Blede Runner a Cronenbergh passando per Dick. 8.1/2 ma probabilmente rivedendolo potrei dare anche di più.
PIERLUIGI T. 17/04/2011 12:03:42 » Rispondi Tu hai scritto- tema della pellicola si presta molto a riflessioni ingombranti, prima fra tutte quella dell'uomo trasformato in risorsa per la sua razza. Una sorta di scenario apocalittico dove alcuni vengono cresciuti come bestie d'allevamento e dove altri comprano " pezzi di ricambio " come se il corpo umano fosse l'equivalente di una station wagon un pò datata.- Non prenderla a male, in fondo questo sito è un luogo per scambiare opinioni , ma non pensi che questo potrebbe essere benissimo un commento al film The island? E' la tua opinione ed io certamente la rispetto, ma in tutta onestà questi due film, a mio parere, non hanno niente in comune.
Satyr 17/04/2011 21:18:34 » Rispondi Figurati, perchè dovrei prenderla a male. Tu pensa che a The Island ho dato un 3 secco, visto che, rappresenta propio quel tipo di fantascienza usa e getta che non ho mai digerito. Le analogie nella trama ci sono, poi lascia perdere che Bay è un macellaio, che The Island tolta la prima mezz'ora è un action movie senza pretese, e che il tipo di pubblico a cui i due registi si rivolgono è totalmente diverso. Resta il fatto - e questo me l'hai fatto notare tu, io mentre commentavo non me ne ero nemmeno reso conto - che il tema della clonazione è analogo ma portato avanti in maniera diversa: dove Bay fa rumore con i due fidanzatini che spaccano tutto, Romanek analizza, portando lo spettatore dentro la testa dei tre protagonisti, rendendo tutto più vero, ragionato, disturbante e riflessivo. Gli scenari che il film apre sono motli, io ho posto l'accento su quello secondo me più significativo. E cmq, come scritto alla fine del commento, i termini di paragone per quanto mi riguarda sono Dick, Blade Runnere e Cronenbergh, non certo Minchione Bay.
PIERLUIGI T. 18/04/2011 00:22:50 » Rispondi Grazie per la tua disponibilità nell'accettare pareri...purtroppo credimi da queste parti è bene misurare ciò che si dice. Tornando al discorso che io ho aperto, continuo a sostenere che non ci sono neppure analogie in termini di cloni, chiaramente a parere mio. In The Island, film certamente fracassone , traspare palesemente una denuncia di tipo etico. In questo film a mio avviso il clone non è altro che l'immagine speculare delle nostre esistenze. Proprio come loro infatti, anche noi tendiamo a non sottrarci a quello che è il nostro destino, il nostro percorso, lo accettiamo passivamente. "L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai". Credo che questa frase, presa in prestito da IL CORVO, accosti l'immagine dei tre protagonisti con il nostro percorso esistenziale.I tre protagonisti hanno un vissuto alle proprie spalle che sa di incompiuto, infatti tra amori non confessati, tra incertezze e paura dell'abbandono e della solitudine, questi personaggi, giunti alla fine del proprio ciclo, non potranno far altro che rimpiangere le occasioni mancate. Vorrebbero poter avere altro tempo, vorrebbero poter recuperare ciò di cui loro stessi si sono depredati. Ma è troppo tardi ! E' il ciclo della vita, crudele e cinica questa prospettiva è l'unica realtà alla quale purtroppo ognuno di noi non potrà sottrarsi. Credo che le tre donazioni a cui essi sono destinati siano in realtà la rappresentazione delle tappe temporali della nostra esistenza;nfanzia, età adulta e senilità! Insomma il ciclo della vita! Siamo una barca arenata nella sabbia in prossimità del mare, e purtroppo della nostra incompletezza, della nostra mancata realizzazione riusciremo a rendercene conto quando la sabbia avrà esaurito i suoi granelli nella clessidra del tempo.
Satyr 18/04/2011 01:48:42 » Rispondi Bellissima analisi, letta e metabolizzata con gran gusto, credimi. Quando parlo di analogie però, mi riferisco soprattutto alla trama in se - il potente che compra il suo clone " costruito " a sua immagine e somiglianza se non ricordo male - Chiaro che il messaggio di Non Lasciarmi è ben più profondo e incisivo, questo non è in discussione. La parte che hai estrapolato dal mio commento ben si adatta a The Island, ma come ho scritto prima quella è solo una delle tante riflessioni possibili, dietro c'è molto altro. Mai pensato di paragonare i due film. Hanno diverse pretese pur conservando un scheletro somigliante. La ricerca di vita da parte dei replicanti di Blade Runner: ecco, l'empatia per i 3 ragazzi è la stessa che provo ogni volta che guardo il film di Scott.
PIERLUIGI T. 18/04/2011 10:40:02 » Rispondi Forse questa volta ti farò arrabbiare veramente.....non ho mai visto Blade Runner! Grave vero? Faccio ammenda e prometto che rimedierò al più presto!
Satyr 18/04/2011 10:53:12 » Rispondi Nooooooo....Blade Runner lo devi vedere assolutamente.....
Jellybelly 18/04/2011 10:53:57 » Rispondi No vabbe', se non vedi Blade Runner entro 3 giorni ti banno.
PIERLUIGI T. 18/04/2011 11:46:40 » Rispondi Mi rimetto alla grazia della corte. Vi prego, causa allenamenti pesanti, potrei avere una proroga di almeno 10 giorni? Giuro solennemente che entro la scadenza pattuita provvederò a visionare la pellicola di Ridley Scott....se non vi scoch!
LukeMC67 21/04/2011 20:14:20 » Rispondi Attenzione Pierluigi perché esistono 2 versioni (se non 3!) di "Blade Runner": quella uscita originariamente in sala il cui finale fu fatto cambiare dal produttore a Ridley Scott (ma che è rimasta quella che la maggiuoranza conosce), una Director's cut che è uscita dieci anni dopo sia in sala che su DVD e adesso so di una "Final Cut" uscita in DVD-Blue Ray che, non avendo visto, non so se coincide con la Director's cut o se è un'ulteriore variazione di quest'ultima. Il finale immaginato da Scott è ben diverso da quello che il suo produttore gli impose e dunque l'ideale sarebbe che tu ti procuri un DVD che li contenga entrambi, in modo che tu possa apprezzarne la differenza.
PIERLUIGI T. 23/04/2011 16:45:48 » Rispondi Ciao Luke. Grazie per la tua precisazione. Io ho la versione director's cut, e in tutta onestà non conoscevo questa Final cut. Prima possibile vedrò di esaminarla questa pellicola. A presto dunque.
kubrickforever 20/04/2011 18:44:52 » Rispondi Ogni tanto vedi che qualche consiglio decente riesco a dartelo pure io? :)
Satyr 21/04/2011 16:43:18 » Rispondi Grande robby! Mi è piaciuto davvero tantissimo!