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NON LASCIARMI regia di Mark Romanek

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Clint Eastwood     4 / 10  07/04/2011 22:32:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stasera ti senti forma più del solito e vorresti uscire a spassartela come viene. Casualmente il cinema vicino proietta Chira Naitl' e non NEVER LET ME GO, qualcosa di tosto visti i nomi. Chiami un paio dei tuoi migliori amici intenditori o meno di cinema, quei amici con cui basta una mezza parola per capirsi e scatenare improvvise grasse risate. Niente bimbette, il gioco funzionerà anche senza. Ti fai subito l'idea che vai a vedere un film piuttosto serio ma niente pretese, anzi una specie di sorpresa. Ti fai ingannare dalla bella locandina, compri il biglietto, qualche birra fresca nello zaino, entri in sala, ti accomodi nella più densa mischia di gente e aspetti che inizi. Le luci si spengono, la gente smette di parlare, silenzio. Passano i primi cinque minuti e ancora non riesci a inquadrare bene la situazione con gli amici ti guardano storto come se ti dicessero "ma che roba è ? hai detto che era ... ". Il tempo passa e lentamente subentra la noia, guardi l'orologio e sospiri. La sedia stranamente diventa scomoda, tu ti senti di mèrda. Il film non ti convince, troppo melenso o magari scontato o chissà cos'altro e proprio quando dici basta abbiam capito ecco che vedi il personaggio di Garfield che dice "leggimilo ancora" così dolce da farsi perdonare un'omicidio premeditato disteso sul letto con gli occhioni dell'omonimo personaggio da cartone animato. La sua espressione è qualcosa che non hai mai visto prima, recita finge o ti prende per il cùlo e non fai in tempo a girarti per dire la tua al compare vicino lo vedi che quello non riesce a respirare, ha gli occhi chiusi, la bocca coperta dalla mano e la faccia imbalsamata in lacrime. Ha fatto prima dello starosta. Una questione di attimi, processi neuropsicologici e ti ritrovi nella stessa situazione. In sala regna il silenzio assoluto perché i protagonisti parlano a sillabe con intermittenze da immettere intere poesie di Eminescu in mezzo e il pubblico più della metà vecchi addormentati e ragazze immobili a fissare e commuoversi ad ogni smorfia sullo schermo ipnotizzati da questa specie di favola. Perdi il controllo su te stesso, i continui cenni e gesti fatti per corrispondenza con gli amici non fanno che peggiorare la situazione, allora decidi di uscire a darti una rinfrescata. Rientri in tutta calma ma è quasi impossibile, Garfield è come se ti volesse punire, da una parte ti fa scompisciare dalle risate dall'altra però ti invita a soffrire in silenzio e non disturbare il sonno comune. Dopo un po' la situazione diventa stabile. La storia sta per diventare triste e tu non sei proprio un essere insensibile quindi ritrovi la pace con qualche leggero sobbalzo. Finisce il film, non c'hai capito niente e neppure t'interessa perché non c'è da capire molto Bay ha già detto abbastanza sul tema pur deviando e alla ricerca dello spettacolo. Ti avvolge uno strano senso di tristezza ma non per come appunto finisce (considerazione inutile), ma perché sai che questi momenti non capitano spesso di divertirsi e ridere a crepapelle nelle circostanze date con un film che è tutt'altro ma non una commedia.

Quindi cercate di farvi una sorpresa, una sana risata in compagnia non fa che bene.
1819  07/04/2011 22:55:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
magari mi avesse fatto ridere!!!! un colpo nei c******* che non mi ha suscitato nessun tipo di sensazione, neppure la noia credo.
COMPLETAMENTE PIATTO.
Clint Eastwood  07/04/2011 23:06:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma nell'indifferenza totale verso un film come questo e una buona predisposizione la risata scatta spontaneamente senza accorgertene. E non sono andato per ridere e guarda un po'.
Invia una mail all'autore del commento PIERLUIGI T.  09/04/2011 21:27:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Clint... posso condividere l'insoddisfazione e la noia suscitata dalla visione di questo film,ma in tutta onestà non concordo il paragone con il citato The island. Nel film di Bay, ultra-tecnologico blockbuster da intrattenimento, si ha, in merito ai cloni, una denuncia di tipo etico. In questo film a mio avviso i cloni non sono altro che l'immagine speculare delle nostre esistenze. Proprio come loro infatti anche noi tendiamo a non sottrarci a quello che è il nostro destino, il nostro percorso, lo accettiamo passivamente. I tre protagonisti hanno un vissuto alle proprie spalle che sa di incompiuto, infatti tra amori non confessati, tra incertezze e paura dell'abbandono e della solitudine, questi personaggi, giunti alla fine del proprio ciclo, non possono far altro che rimpiangere le occasioni mancate. Vorrebbero poter avere altro tempo, vorrebbero poter recuperare ciò di cui loro stessi si sono depredati. Ma è troppo tardi ! E' il ciclo della vita, crudele e cinica questa prospettiva è l'unica realtà alla quale purtroppo ognuno di noi non potrà sottrarsi . Un giorno quando, il peso degli anni, avrà inesorabilmente incurvato i nostri corpi, anche noi sbirciando nel nostro passato, non potremo far a meno di recriminare e rimpiangere qualcosa. Qualcosa di cui noi stessi siamo stati responsabili.
atticus  07/04/2011 23:26:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Clint, lasciatelo dire, stavolta hai toppato miseramente! E guarda che Bay con questo film non c'entra propio nulla. Spero che tu un giorno possa rivederlo e rivalutarlo come merita perché è tra i migliori dell'anno e le interpretazioni lasciano senza fiato. In questo commento ti ho trovato inutilmente acido e annoiato, se volevi farti quattro risate tra amici andavi a vedere "Piranha 3d" e non "Never let me go". Non puoi dire che alla fine non c'hai capito niente per poi dare 4, non è un film chissà quanto contorto narrativamente, si segue benissimo. Forse eri distratto dagli amici o, più semplicemente, era la serata sbagliata per un film così profondo.
Clint Eastwood  08/04/2011 17:00:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace amico, ma è stata una decisione senza nessuna ombra di dubbio. Non mi è piaciuto, mi ha lasciato indifferente e diciamolo, è palloso. Mi sentivo continuamente tartassato da quella narrazione priva di senso. Ok non sono stato occhi e orecchi per tutta la durata, l'avevo già scritto nel commento, ma per quello che ho visto non ho potuto che fare a meno di dargli un quattro punti. Partivo già con questa idea, poi vedi la scheda, i commenti e mi è sorto l'unico dubbio. A quel punto mi son detto poche pippe mentali, il film è una cacca e ho riversato tutto l'entusiasmo nel commento.

Spero di sbagliarmi perché so che quando intervieni il che non succede tutti i giorni lo fai per un valido motivo, spero di sbagliarmi ma non credo proprio. A rivederlo ci vorranno mesi e mesi se non anni salvo qualche eccezione. Fino ad allora restiamo sul 4 e vedo che ho una conferma l'unica tra l'altro sopra di me.
atticus  08/04/2011 17:52:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io rispetto sempre ogni punto di vista. Baldacci sopra di te ha ben argomentato i suoi dubbi in merito al film (che comunque non condivido...), tu invece continui, credo, in un ottica errata: questo film non è affatto privo di senso, oggettivamente. Va guardato e capito senza razionalizzare troppo, mi sembra assurdo non provare neppure un minimo di trasporto emotivo per una vicenda così straziante. Io in primis credo che non sia un capolavoro (forse solo perché ho letto il libro e lo trovai più approfondito in tutto) ma c'è del positivo che non può essere così maltrrattato (il film è una cacca???!!!)
Lo devi rivedere, non eri nella giusta predisposizione d'animo.