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I RAGAZZI DELLA ROMA VIOLENTA regia di Renato Savino

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Spotify     4 / 10  05/08/2017 05:19:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film veramente brutto. Durante gli anni 70, in Italia uscivano in continuazione pellicole sul neofascismo, comunismo e sulla deriva dei giovani appresso a queste estreme ideologie. E questo "I Ragazzi della Roma Violenta", penso sia tra gli episodi peggiori di tutto questo filone.
Una pellicola senza capo ne coda. Un'opera che vorrebbe essere di denuncia sociale ma che mette in scene personaggi ridicoli e inverosimili uniti ad una trama senza idee, la quale scopiazza da svariati altri prodotti del genere e che propone situazioni veramente assurde. La regia poi, pff, totalmente assente.
La storia è ambientata a Roma e vede protagonista una banda di giovani neofascisti capeggiata da Marco, ragazzo ribelle e dalla mentalità distorta. Un'altra banda di teppisti, con leader uno che si fa chiamare "Schizzo", tende ad imitare le gesta del gruppo di Marco, anche se, tuttavia, "Schizzo" e i suoi amici non sono nient'altro che giovani poveri e disagiati. Il regista Savino segue le drammatiche "avventure" di questi ragazzi, fino al drammatico finale.
L'intento del regista era quello di fornire uno spaccato sugli ambienti dell'estrema destra romana e, di conseguenza, fare un ritratto dell'italia neofascista di quegli anni. Però, fin da subito, Savino scade nella retorica in quanto, tende a esporre delle cose che, già ai tempi, erano ben note a tutti, quindi: la ribellione dei giovani, la deriva di questi in ideologie politiche estreme, la totale assenza ed ingenuità dei genitori, l'evidenziamento del clima di tensione che vigeva negli anni 70 nel nostro paese, la follia della dottrina fascista.
Tutte cose che era inutile ribadire, senza un pizzico di originalità in più. Difatti, cosa fa essenzialmente Savino? Ripropone in versione tamarra, quanto detto in tutte le pellicole precedenti all'uscita di questa qui, senza aggiungere niente. Ma infatti, questo è un film che non ha personalità.
La regia è scadente con attori per niente caratterizzati e che stanno li, a svolgere il loro compitino ordinario, senza alcuna imposizione o input dati dal director. A me i protagonisti di questa pellicola, tutto mi sono sembrati, tranne che neofascisti. Di certo non basta allestire un casotto con qualche poster di Hitler attaccato al muro, e metterci dentro degli allocchi che blaterano fesserie, per dare l'idea di girare un film sul neofascismo. Non si fa così.
Per non parlare poi del livello di trashaggine. ******* ragazzi, certe cose che non stanno ne in cielo ne in terra:


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Il ritmo è lento, ci sono larghi frangenti in cui la noia regna sovrana, ci sono persino delle scene, circa a metà film, che non centrano assolutamente niente con la trama, raffigurando tutt'altro. La narrazione è prevedibile, macchinosa, piena di lacune.
Il montaggio è qualcosa di indicibile. Stacchi improvvisi da una sequenza all'altra, tagli incomprensibili, salti narrativi illogici e tanto altro ancora.
Il finale è scontato ed anche forzato, la situazione che si viene a creare l'ho trovata grottesca.
Inesistente la fotografia, sembra quella per le produzioni televisive degli anni 70 (e la televisione doveva essere il circuito di distribuzione per questo film).
Gli attori...quali attori? A me è sembrato di vedere cialtroni che giocavano a recitare, niente di più. Nessuno che sia un minimo credibile o carismatico. Solo una mandria di buffoni.
Anonima la colonna sonora.
Sulla sceneggiatura, beh, che dire. Costantemente ripetitiva, senza idee, senza logica, stesura dei personaggi orribile, situazioni al limite dell'assurdo e dialoghi scritti da topo gigio ubriaco. Devo continuare?

Conclusione: pessimo prodotto nostrano. Il tentativo di denuncia di Savino si trasforma nella fiera dell'illogicità e della confusione. Forse il 4 è anche generoso come voto, però non mi sento di dar meno. Evitatelo e non sprecherete 85 minuti della vostra vita.