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ENTER THE VOID regia di Gaspar Noč

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julian     6 / 10  09/07/2013 18:47:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficilissimo commentare Noè, poeta e filosofo lisergico nelle intenzioni, molto meno nei risultati.
Certo, c'è da dire che le ambizioni sono sempre alte: questa volta prova a capire cosa c'è dentro il vuoto e ancora una volta lo fa usando una camera che, prima, è racchiusa in una testa e poi si libera alla sua morte (come fosse un'anima per l'appunto), cominciando a librare per Tokyo, trapassando pareti, solai, corpi, menti. La telecamera di Noè, ancora una volta incurante dello spettatore, è più che un occhio, è un pensiero, un flusso di coscienza che mischia reale e ricordo e li filtra con gli effetti allucinatori che subisce, in un'unica esperienza sensoriale.
Come in Irreversible, Noè prova a parlare di qualcosa di serio, della reincarnazione o di quant'altro succede dopo la morte, fortemente influenzato dal pensiero buddhista, ma il risultato più evidente rimane quello visivo.
Non riesco ad indicare un preciso motivo per il quale non mi ha convinto, penso solo che dall'idea di base - e dall'inizio girato in prima persona - mi aspettavo molto di più e davvero si poteva tirar fuori un capolavoro.
Invece sembra che da Irreversible le cose siano rimaste sostanzialmente invariate, e difatti non mi riesco a spiegare la divergenza di giudizi che i due film hanno suscitato.
Regista da tenere d'occhio comunque, uno stile personalissimo e originale, idee da raffinare. Un capolavoro in carriera è quotato basso.