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UN UOMO DA MARCIAPIEDE regia di John Schlesinger

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THE_FEX84     8½ / 10  12/05/2008 12:06:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Schlesinger mette in scena la sua personalissima versione sui sogni infranti dell'americano provinciale,e riesce a descrivere cinicamente la società americana del periodo,attraversata da vacui personaggi travolti da modeste e provocatorie perversioni soprattutto in campo sessuale(pretesto per offrire delle sequenze spinte all'epoca ardite)che riassumono perfettamente il caos mentale che si stava creando alla fine degli anni 60.A fare da filo conduttore a tutto ciò c'è un personaggio ingenuo e ignorante,un prestante provincialotto convinto che la Grande Mela sia sinonimo di sesso facile pagato tanto e subito,ma che verrà travolto dalla vacuità di un mondo che si rivelerà ben più amaro e duro di come la sua immaginazione aveva ipotizzato.Ad aiutarlo a superare le infamie e le difficoltà,ci penserà un povero tisico italoamericano con cui affronterà le storture della città con mezzi non proprio leciti,fino ad arrivare ad una liberatoria scappatoia finale che segnerà la fine del percorso per uno dei due.Il tratteggio di questi due personaggi emarginati e sprovveduti,è reso indimenticabile dall'interpretazione dell'allora rivelazione Jon Voight(all'epoca apprezzato attore in spettacoli off teatrali)e del grandissimo Hoffman in un'interpretazione difficile e memorabile,stupidamente dimenticata dagli Oscar:è grazie a loro,alla curata sceneggiatura e all'attenta regìa che il film è da annoverarsi tra i più struggenti e drammatici film sulla mancanza di ideali e sulla carenza di valori che l'americano sognatore e speranzoso aveva nel periodo,ma è anche un grande e profetico racconto su un ravvedimento di coscienza che piano piano sarebbe emerso negli anni 70.