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UN UOMO DA MARCIAPIEDE regia di John Schlesinger

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  17/10/2006 23:36:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oddio, è invecchiato tantissimo, ma resta una tappa fondamentale del cinema, se non altro per l'abilità di Voight di dare infinite sfumature a un personaggio che, per certi versi, potrebbe risultare persino ridondante e convenzionale (il cowboy con la sua orribile giacchetta a frange).
C'è poi tutta l'epopea Warholiana della scena dell'orgia, mentre Viva, i Velvet e tutta la generazione maledetta del beat si celano nel buio, quasi indecifrabili nella loro presenza-assenza.
E anche gli inquietanti flashback, gli abbracci di una parente "scomoda", le frustate, lo scandalo, la fuga...
Per altri è soprattutto un film su un'amicizia, dove Hoffman mostra magnificamente l'altra faccia della legge della strada quella piu' inguardabile, degli homeless e dell'accattonaggio.
Come sempre struggente l'immortale "everybody's talking" di Nillson, oggi purtroppo investita dal desiderio funzionale e retrivo degli spot televisivi: a proposito di marchettate, tanto per dire