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LAWRENCE D'ARABIA regia di David Lean

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Dom Cobb     8½ / 10  23/06/2019 22:57:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La vita e le notevoli imprese dell'ufficiale inglese T. E. Lawrence, il quale, negli anni della Prima Guerra Mondiale, rimane coinvolto nella rivolta araba contro i Turchi dapprima come osservatore, e in seguito addirittura come condottiero...
Il colossal storico ha conosciuto al cinema molte facce, ma nessuna di esse è diventata suo sinonimo e simbolo di massima espressione quanto il tanto citato racconto del famigerato Lawrence d'Arabia, punto di riferimento soprattutto a livello visivo e musicale per le generazioni di cineasti e spettatori a venire. E' raro trovare un film che sia all'altezza di una simile reputazione, e per fortuna questo è il caso.
David Lean è una leggenda nel suo campo, e a ragion veduta: con lui dietro la macchina da presa si ha sempre la sensazione di star osservando qualcosa di mastodontico, e soltanto un perito come lui è in grado di prendere desolati e immobili paesaggi desertici e conferire loro una maestosità e un colore (!) altrimenti assente (strepitosa la fotografia di Freddie Young). Dall'inizio alla fine si respira un'aria di magnificenza, quasi mitica considerata la mole delle azioni compiute dal personaggio protagonista ed il ruolo che questi ha assunto nella cultura popolare. Pur seguendo a grandi linee i fatti storici, questo si tratta dichiaratamente di un resoconto molto romanzato, e il film non si vergogna a mostrarlo.
A sorreggere l'impalcatura narrativa troviamo un lato tecnico di prim'ordine, dove oltre alla già citata fotografia, capace di rendere una gioia per gli occhi i paesaggi desertici del Medio Oriente, si distinguono anche le scenografie, dettagliate senza mai farsi troppo sfarzose od opulente, e l'incredibile lavoro svolto dalle migliaia e migliaia di comparse ingaggiate dai registi della seconda unità. Loro in particolare danno vita ad alcune sequenze ancora oggi insuperate in quanto a puro e semplice spettacolo,


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e la colonna sonora di Maurice Jarre, qui al suo esordio nel mondo del cinema, ha fatto giustamente storia, venendo citata più o meno dappertutto. La sua è una musica ormai diventata sinonimo di deserto.
Il cast è sontuoso, dove i grandi nomi da Peter O'Toole ad Omar Sharif, da Alec Guinness ad Anthony Quinn e altri ancora si sprecano. E' anche merito loro e di una narrazione mai divagante se le quasi quattro ore di durata non pesano come avrebbero potuto: certo, verso la fine l'interesse inesorabilmente cala un po', ma non è un fatto grave. Le vicende, per come vengono narrate, non risultano mai noiose.
Personalmente ho solo una lamentela, e sebbene sia una sola, è abbastanza grossa: a dispetto di un'interpretazione ineccepibile da parte di Peter O'Toole, non ho mai avuto l'impressione di imparare qualcosa sul conto di questo fantomatico Lawrence. Ci viene mostrato come una persona dal carattere irruento, al limite dell'insolenza, ansioso di agire, cosa che puntualmente fa; tuttavia il film non è riuscito davvero a farmi capire i motivi per cui agisce, la ragione per cui la causa di questi arabi gli stiano così tanto a cuore. La parte più intima della sua personalità, quella che davvero ci permetterebbe di conoscerlo e comprenderlo bene, rimane avvolta nel mistero, e se non fosse per il carisma di O'Toole, si potrebbe quasi parlare di un ruolo scritto in maniera piuttosto superficiale.
Può darsi che si tratti di un'impressione mia, o che magari questo alone di mistero sia una mossa intenzionale e calcolata, atta da aumentare il fascino di una figura che vorremmo tanto capire senza però riuscirci davvero, una figura che forse, in fondo, non riesce del tutto a capire sé stessa. Comunque sia, io avrei preferito un po' di approfondimento in più, cosa non troppo difficile da poter fare con una durata mastodontica come questa.
In ogni caso, alla fine della fiera, Lawrence d'Arabia rimane un film che ha fatto storia e, perfino con i suoi piccoli grandi difetti, degno di considerazione per chiunque sia appassionato di cinema. Semplicemente, un film che bisogna aver visto.