JOKER1926 6 / 10 13/09/2012 22:58:06 » Rispondi "Il padre e lo straniero" di Tognazzi tratta le vicende drammatiche di due padri, fondamentalmente un occidentale e un orientale. Fra queste due persone il punto di riferimento, o meglio, di "contatto", è dettato (purtroppo) dalle situazioni gravissime dei figli affetti da malattie incurabili. I figli di Diego e Walid sono colpiti da handicap. Questa è la corteccia che la regia italiana confeziona per il suo prodotto , il tutto non è male. Poi gli attori, specie Alessandro Gassman, donano quell'enfasi necessaria all'egemonia del prodotto.
La tematica de "Il padre e lo straniero" è delicata e riesce ad interessare lo spettatore specialmente nella prima parte in cui c'è l'effettiva fotografia di uomini e donne colpiti dai veri problemi della vita. Ma tutto questo robusto dramma si avvale di "distrazioni" contenutistiche che, ben presto, sconvolgono un po' tutte le prerogative del film. Insomma "Il padre e lo straniero" col tempo diventa quasi un film di azione e di thriller includendo in esso persino sequenze di picchiaduro, nei limiti, ovviamente. Si avverte quindi la sensazione, da parte dello spettatore, di vivere in un film smodatamente poliedrico che prima vuole commuovere , poi intrattenere, ed infine ritornare a commuovere. Progetto troppo vasto da realizzare, si perde il controllo. La sceneggiatura non è affatto esente da colpe, troppe le incongruenze, troppe le dispersioni. "Il padre e lo straniero" non rappresenta nulla di spasmodicamente eccezionale ma una visione può esser concessa visto che, dopotutto, la pellicola italiana è sorretta da un ritmo abbastanza alto.