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CON GLI OCCHI DELL'ASSASSINO regia di Guillem Morales

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  09/09/2011 14:55:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guardando questo thriller prodotto da Guillermo Del Toro mi è venuto in mente un vecchio albo di Dylan Dog intitolato "Memorie dall'invisibile".Forse sono le analogie esistenziali tra i protagonisti ad avermi suggerito questo paragone.Sono entrambi individui anonimi, abituati a stazionare ai margini di una società che mai si è curata di loro anche se poi intendono la loro condizione in maniera diametralmente opposta.In questo caso è vissuta con grande rabbia che diventa impulso per far del male.La cecità con cui vengono "punite" le vittime è facile metafora di quel buio con cui convive da sempre il killer.Di certo il movente non appare proprio un colpo di genio e francamente la sceneggiatura lascia parecchi dubbi e perplessità incappando in gravi lacune a più riprese.
Però c'è Belen Rueda,sensuale attrice di grande eleganza e sensibilità,c'è un regista che valorizza al massimo uno script difettoso tramutandolo in un racconto teso e avvincente sino all'ultimo,c'è una fotografia superba che esalta i contrasti ,ci sono influenze horror che richiamano piacevolmente alla memoria i tempi gloriosi del cinema italiano di genere;insomma non mancano i motivi di interesse, a partire da una confezione curatissima che conferma la qualità dell'attuale cinema iberico.
Funziona quindi la rivisitazione di un tema già trattato molte volte in questo ambito,dove l'handicap viene scelto come alleato dell'assassino in quanto infallibile espediente per mettere in crisi la vittima di turno.
Di sicuro non ho proprio digerito le parentesi sentimentali volutamente accentuate in un finale lacrimevole,alcune sequenze invece sono davvero ben fatte,ansiogena quella con la protagonista intenta ad ascoltare i pettegolezzi di un gruppo di non vedenti per poi essere accerchiata da queste ed incisiva quella scandita dai flash della macchina fotografica.
Piace l'idea di coinvolgere lo spettatore immergendolo nella cecità della protagonista non permettendogli di vedere i volti dei personaggi.Un lavoro discreto con molte buone idee e qualche caduta di tono,questo Morales sembra promettere bene.