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GIANNI E LE DONNE regia di Gianni Di Gregorio

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     7½ / 10  19/02/2011 01:46:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delizioso e leggero, di quell'insostenibile leggerezza che caratterizza chi sta entrando nella vecchiaia e sta prendendo consapevolezza del suo inevitabile (e, grazie alla modernità, pure indefinitamente lungo) declino anzitutto esteriore.
Il film ha tanti meriti, a cominciare da quello di aver finalmente sdoganato un tema tabù: la sessualità degli anziani. E' incredibile come nel Paese più vecchio del mondo i vecchi siano i meno rappresentati, in una sorta di rimozione collettiva che corrisponde a quella sociale quando ci si congeda dal lavoro per entrare in quel limbo infinito che è la pensione. Ed è proprio la vicenda di un pensionato "giovane" (una volta si sarebbe detto "baby") alla spasmodica ricerca di una "botta di vita" che inonda lo schermo riempiendolo di sguardi attoniti, di considerazioni quasi infantili (o fiabesche), di sogni erotici che sembrano adolescenziali, di sogni da ecstasy in una Roma "upper class" che più realistica di così si muore. Dall'ossessione di riempire la giornata che inizia fatalmente all'ora in cui iniziava quando c'era il lavoro fino al duro rapporto con lo specchio ogni giorno, per non parlare degli altri simili -il peggior specchio che ci sia in una Roma, o Italia, affollata di anziani in cui la rara gioventù sembra venire solo dall'estero-, Gianni Di Gregorio tratteggia i suoi personaggi con una profonda umanità velata di disincanto e tanta autoironia. Si sorride o si ride apertamente di fronte alle manie di questi anziani che somigliano tanto ai nostri genitori o ai nostri vicini di casa; si ride un po' meno quando si vedono giovani con manie e comportamenti se possibile peggiori dei loro padri/nonni. Ma la cinepresa di Di Gregorio non giudica: ritrae e basta senza infierire ma senza neanche risparmiare nessun dettaglio a noi spettatori.
Messa in scena limpida e lineare, grandissimo gioco di attori (tutti perfetti!), buon ritmo, splendida colonna sonora in cui campeggiano orchestrazioni che privilegiano i pizzicati d'archi o la conduzione di clarini e oboe, sonoro di grandissima pulizia che permette la perfetta intelleggibilità dei frizzanti dialoghi.
Al disincanto di chi può solo accettare la propria parabola discendente godendone fino alla fine (la madre, splendido personaggio magnificamente rappresentato) o tormentandosi (Gianni), si associa il disincanto dei nostri giovani che sembrano essere condannati a non avere un futuro qualsiasi. Ne esce fuori una strana nemesi che unisce nonni e nipoti in una rassegnata disperazione leggera. Il sogno finale, che mi ha richiamato alla mente quello dell'Alex kubrickiano, rimane l'ultima chimera cui aggrapparsi per trovare la forza di svegliarsi affrontando le lunghe giornate calde della Capitale e di tutte le città e i paesi di questo Paese.
amterme63  20/02/2011 19:53:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Delizioso e leggero, di quell'insostenibile leggerezza che caratterizza chi sta entrando nella vecchiaia e sta prendendo consapevolezza del suo inevitabile ... declino anzitutto esteriore."

Allora non mi resta che andarlo a vedere visto che mi riguarda direttamente :-)
Ottimo commento Luca. Da notare che la "sessualità degli anziani" non è più un argomento tabù ed è stata ampiamente sdoganata da un personaggio ultraeccellente !!!!! Solo che è stata sdoganata nel peggiore dei modi.
Ormai andare al cinema fa una strana impressione. Prima era il mezzo in cui si "testava" fino a che punto potesse arrivare la fantasia umana. Ora invece certifica con sgomento che la realtà è andata ben oltre ogni folle fantasia. La cosa terrorizza perché non avrei mai immaginato in vita mia, dopo aver letto 1984 di Orwell, di vedermelo spiattellato davanti in forma di orrida realtà ideologica.
La vita è proprio sogno, nel senso che prima o poi ti fa assistere alle cose che pensi possano appartenere solo al mondo dell'immaginato e dell'ipotetico. Invece sono reali, angosciosamente reali.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  24/02/2011 00:04:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Luca, quando lessi "1984" ero un adolescente ma già da allora non avevo dubbi sul fatto che avrei vissuto quell'epoca e non ho mai avuto dubbi sul fatto che solo in Italia avrebbe potuto prodursi in anteprima una catastrofe del genere. Perché noi siamo sempre i precursori dei peggiori esperimenti politico-sociali che mente umana possa immaginare. Con l'attenuante che sappiamo anche evitare di perire definitivamente in quelle catastrofi. Quando invece il modello viene esportato a chi fa sul serio, allora son dolori... Fascismo e Nazismo docet, tanto per citare le ultime invenzioni politico-sociali più disastrose (ma inevitabili).
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  24/02/2011 00:05:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanto al riguardarti direttamente... AIUTO! Se è così, ti seguo subito dopo!!! Chi mi paga gli escort!? Non c'ho manco uno straccio di villa in Sardegna!!!