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127 ORE regia di Danny Boyle

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  04/03/2011 15:37:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mica facile ambientare quasi un'ora e mezza di pellicola in un solo luogo circoscritto senza stufare,in questo caso trattasi del crepaccio di un canyon all'interno del quale lo scapestrato Aaron Ralston è precipitato rimanendo incastrato.
Ben vengano gli eccessi visivi cui Danny Boyle ricorre per tramutare la staticità imposta in un dinamismo cerebrale;split-screen,ralenty,accelerazioni e una fotografia cromaticamente grondante caricano di energica esuberanza flashback e ricordi,situazioni oniriche e folli divagazioni di una mente che sfiora il tilt.
Proprio all'inventiva kitsch Boyle affida con successo le sorti della sua ultima fatica,singolare anche nel prefiggersi l'aderenza a un percorso che mantenga la tragedia in uno stato di sospensione,preferendo all'ostentazione della lacrima facile soluzioni impregnate di una certa leggerezza .Che poi quando c'è da andarci giù pesante il regista non si tira indietro e la scena dell'amputazione irride la presunta cattiveria di tanti horrorucoli da strapazzo.Ovviamente anche la colonna sonora è ridondante,invade gli spazi a più riprese,quegli stessi spazi utilizzati al meglio dalla competenza di Boyle ,efficace nel sondare in maniera insolita le intimità più recondite di Aaron tra ricordi,rimpianti e una premonizione determinante,uno squarcio su un futuro possibile nel caso in cui riesca a cavarsi dai guai.
Piace James Franco,a tratti forse un po' troppo sopra le righe ma persuasivo nei ripetuti primi piani e soprattutto nella scena del parodistico duetto con se stesso,in cui la sua dabbenaggine (o incoscienza) viene dichiarata e data in pasto a un fittizio pubblico ludibrio.
Indubbiamente il regista inciampa su qualche didascalismo metaforico di troppo,ma arricchisce e colora il terribile avvenimento secondo una soggettiva più che apprezzabile.