ode all' american way of life, con contorno di liberismo vitalistico che quasi si rimpiange il balletto finale di Slumdog Millionaire
, ma ha qualche bella sequenza, amputazione su tutte, e un bravo attore che forse gigioneggia un po' troppo ma lo si giustifica che se non gigioneggi la nomination non la prendi. Danny Boyle è il regista più sopravvalutato del globo terracqueo e non ha le palle di ambientare tutto il film in tre metri per due e allora continua a videoclippare inutilmente. Patinato e vuoto, ma alla fine lo si può anche vedere.
DarionS 28/02/2011 21:54:25 » Rispondi e tu come l'avresti fatto andare avanti il film per un'ora in tre metri per due senza flashback o cose simili?
L.P. 28/02/2011 23:59:41 » Rispondi Non ho detto senza flashback. Ho detto senza videoclippate.