VincentVega1 6½ / 10 07/02/2011 00:27:37 » Rispondi Che Danny Boyle più che un regista fosse un videoclipparo lo si sapeva benissimo, ma mai mi sarei aspettato che questa sua mania fosse estesa per tutta la durata di un suo film.
Nonostante tutto è innegabile che "127 hours" la sua presa emotiva ce l'abbia, ma il grande merito è della storia in sè prima che della sceneggiatura e della regia. Inoltre ha un protagonista eccelso: Franco è davvero bravissimo, caratterizza un personaggio alla perfezione seppur stipato nella morsa delle rocce.
Ah, evitare di prendere in considerazione il messaggio di Boyle, dove il destino ultimamente sembra esserne la bandieruola. In questo specifico caso: "Aron Ralston era un uomo così sciocchino che il fato decise di impedirgli di farsi le pugnette con la mano destra".
Di grande impatto la scena clou dell'amputazione.
fidelio.78 05/03/2011 11:38:34 » Rispondi Azz.. ci sei andato giù pesante! Definire Boyle un videoclipparo...
VincentVega1 05/03/2011 12:40:13 » Rispondi ah boh, a me tutti i suoi film danno quella sensazione, e questo ne è la dimostrazione.
non so se l'hai visto, tutte quelle riprese alla velocità della luce, lo schermo che si spacca in 3-4 per far vedere varie azioni del protagonista, a me sinceramente sono tutte cose che in un film danno fastidio. per un cinefumetto andrebbero pure bene.