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LOVE IN A PUFF regia di Ho-Cheung Pang

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     5½ / 10  06/11/2012 23:17:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Odio questi tipo di film. Proprio non sopporto trovarmi nella cosiddetta "via di mezzo", quando ti trovi seduto su due sedie e non puoi sbilanciarti nè su una nè sull'altra e devi rimanere li, in mezzo, fermo, immobile o rischi di cadere e farti male. Odio quei film che oggettivamente sono fatti bene ma soggettivamente non li sopporto!
LOVE IN THE PUFF è proprio uno di questi casi. Parliamoci chiaro oggettivamente è un bel film: innovativo, originale, attento,..però forse sarà per la storia o che ne so io, ma proprio non l'ho digerito. Premesso che a me questa pellicola non mi è piaciuta per niente riconosco che Pang Ho-cheung è stato geniale!Non che lui non lo sia già di suo, non per niente è conosciuto come il regista che divide il pubblico tra amatori e dissacratori dei suoi film..cmq sia il film contiene una colonna sonora e una fotografia ben curate, momenti davvero divertenti, con un umorismo locale che noi occidentali fatichiamo a capire.
Il regista decide di inserire nel film anche un problema sociale, per alcuni un grave problema, ma a parer mio si vive lo stesso: non poter più fumare in ambienti chiusi.

I personaggi sono ben caratterizzati: lei è una donna che ha carattere e a volte schizza, lui invece è il belloccio di turno (anche se personalmente non l'ho trovato di tutta questa bellezza) e la scintilla che Pang inserisce tra i due è proprio il fatto di aver costruito due personaggi differenti tra loro, direi contrastanti, pronti ad entrare in collisione e questo crea situazioni comiche e regala un senso veritiero al tutto, perché è risaputo che nella coppia non è tutto rose e fiori ma molte volte si litiga. Il film è stato un successo grazie a questa attenzione.
Vediamo raccontata la nascita di una relazione, raccontata in un modo diverso in quanto sono assenti riferimenti visivi diretti all'amore carnale e strano, visto che a tratti sembra avvenire una sottospecie di straniamento con ad esempio la scena iniziale, che non centra niente con il contesto che verrà affrontato per tutto il resto della pellicola imbrogliando lo spettatore, o con le mini interviste: lo spettatore viene catapultato al di fuori della fiction e portato in una specie di documentario che da al tutto un sapore ancor più realistico.
Se devo essere sincera una cosa con cui non vado proprio d'accordo e con quella schiera di critici che hanno paragonato LOVE IN A PUFF ad un possibile film della Nouvelle Vague Francese. Questo proprio no!Non esiste..