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INTERCEPTOR regia di George Miller

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Hana Tsukishima     8 / 10  30/05/2015 20:19:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto che siamo in scia Mad Max, ultimamente, ho deciso anche di parlare un pochino dei film della precedente trilogia, partendo dal primo, da noi conosciuto come "Interceptor".
Devo ammettere che il primo fattore che mi ha stupito tra tutti, nella bizzarria generale e sottile confusione dei canali di comunicazione della pellicola (quest'ultima molto probabilmente data da una certa inesperienza del regista, all'epoca alle prime armi) é sicuramente il comparto sonoro e il suo montaggio, che meritano sicuramente un elogio speciale.
Difficilmente mi capita di dare tanta rilevanza ai suoni quando mi approccio a un film ma in questo caso si nota una particolare sensibilità degli addetti ai lavori nella selezione dei suoni più appropriati.
Nelle orecchie, quindi, la pellicola d'esordio di Miller gracchia, urla, e ricorda in parte "Psycho" di Hitchcock, cercando di tenere alta l'attenzione nella maniera più thrilling possibile, tanto da far divenire evidenti particolari stridenti come l'atmosfera soleggiata, asettica e pulita della vicenda, decisamente poco incastrabile con borchie, giubbotti di pelle e lerci criminali , come accettabili stranezze che con l'avanzare del girato diventano sempre meno rilevanti.
Inoltre, rimanendo sempre in ambito acustico, Miller riesce a riempire, anche se non alla perfezione, una certa staticità narrativa di situazioni filmiche più calme, che praticamente compongono una buona fetta della pellicola.
Tra le altre cose che nobilitano la pellicola, che evidentemente vuole uscire dalla sua condizione di produzione a basso budget, ho trovato che il regista, pur essendo agli inizi della carriera, ha sfoderato una maturità registica già ben consolidata con qualche svarione capibile (a un cambio di auto giusto e ragionato, per esempio, dopo lo shock legato alla perdita dei propri cari, si passa a sequenze come il passaggio a scorrimento di un disegno spaziale sull'auto familiare di Max, che viene allacciata a una passeggiata in dei campi soleggiati del protagonista in compagnia della moglie, in un'atmosfera da famiglia del mulino bianco. Non proprio il massimo in questo secondo caso) e imputabile, come dicevo all'inizio di questo post, alla poca esperienza dietro la macchina da presa.
Interessanti anche gli stratagemmi visivi con cui si cerca di mantenere alta l'attenzione o per coinvolgere ancora di più lo spettatore, con: 1) bulbi oculari fuori dalle orbite in certe scene adrenaliniche 2) dinamiche accese e convulse che si concludono in maniera sbrigativa, poco esplosiva ma credibile e che spiazzano 3) Sequenze che suggeriscono l'inizio di certe dinamiche allo spettatore per poi chiuderle con una certa avvedutezza.
Fa oltretutto piacere constatare come tutti questi momenti siano ben distribuiti su una sceneggiatura che nella sua semplicità si mantiene su buoni binari, zoppicando solo in qualche frangente, pur venendo trascinata molto bene dalla già citato comparto sonoro.
Passando invece alle prove attoriali, non ci si strappa certamente i capelli, e gli attori cercano di fare il loro, non dispiacendo. Mel Gibson, nel ruolo di Max, é sicuramente aiutato dalla regia di Miller per quanto riguarda la performance più degli altri, essendo anche le vicende incentrate sul suo personaggio. In ogni caso anche lui in generale, nei momenti meno virtuosi della pellicola, dove i movimenti di macchina sono al minimo sindacale, non dispiace affatto.
Tirando le somme, Mad Max (o Interceptor, fate vobis :P) é una gran bella pellicola a tutt'oggi. Probabilmente si tratta di uno di quei casi in cui il prodotto non piacerà a tutti, soprattutto ai ragazzi di oggi, data la pochezza di costumi e artifici tecnici ma che merita una chance. Una chance soprattutto da chi il cinema lo ama. sul serio.
Piccolo cult.
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