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PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS regia di Terry Gilliam

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addicted     7½ / 10  25/09/2007 16:45:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho un debole per Terry Gilliam, che secondo me è una specie di genio.
I suoi film non sono mai una cosa "normale". Come Tim Burton, oscilla tra il grottesco e il fantastico, ma ha un approccio molto più cinico e decisamente meno consolatorio.
Questo non è il suo film migliore, tuttavia merita più di una visione.
Sembrerebbe una esaltazione edonistica dell'abuso di sostanze stupefacenti, ma ad una visione successiva dimostra uno spessore maggiore.
L'esperienza psichedelica ossessivamente protratta, che si conclude con un'orgia indescrivibile (che infatti non è descritta) sembra quasi la metafora di un decennio (gli anni Sessanta) che retrospettivamente (il film si svolge nel 1971) appare esaltante ma incomprensibile, coinvolgente ma insensato.
I protagonisti sono come dei moderni Don Chisciotte e Sancho Panza strafatti di droghe che, muovendosi sempre in una dimensione deformata dalle sostanze stupefacenti, passano da un'avventura all'altra con spirito picaresco e non distinguono più la realtà dalla fantasia (spesso angosciosa e angosciante).
Tuttavia siamo indotti a credere che il mondo in cui si muovono in fondo non è meno folle dei protagonisti.
Lo sguardo non è per niente "leggero": la droga è una dimensione terribile, in cui i nostri eroi cadono in crisi di terrore e istinto autodistruttivo.
E' un film denso e inquietante, che non si esaurisce in una sola visione e certamente non è adatto ad ogni tipo di pubblico.
Come tutti i film di Gilliam, è una cosa "strana" ma affascinante.