caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FLANDRES regia di Bruno Dumont

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Badu D. Lynch     8½ / 10  20/09/2013 20:09:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sguardi. Esseri umani che camminano, scopano, vivono. Storie reali di assenze e presenze. Si fa la guerra - dentro e fuori -, lontani dal nulla nel quale si evolvono gli spasmi e le ansie degli esseri umani. Si abortisce - carne e spirito -, lontani dal caos nel quale danzano le bestie, uomini. Si respira la morte, il disagio, le ansie. I nervi scoppiano, le bombe esplodono. Sono semplici storie, incise nel tempo, che crollano e arrancano. L'amore esiste nella sua purezza indicibile, e anche il sesso è un sentimento incontaminato. La sofferenza, i dubbi e i desideri, Dumont, li racconta attraverso la polvere che sfiora il viso dell'universo - tramite silenzi, gesti, passi pesanti, amplessi, sguardi implosivi, emozioni brevi, spasmi intensi. Filosofia di carne, palpabile, livida ed effimera - forse eterna. I pianeti, i corpi : tutto ruota attorno a se stesso e, allo stesso tempo, intorno a qualcosa di più immenso, di irraggiungibile - Sole, Natura, Libertà. Protagonisti di una vicenda traslucida, vertiginosa, nella quale essi girano intorno [corpi celesti, sbiaditi] ai loro stessi dubbi, alle loro incertezze, rimanendo però passivi verso le innumerevoli collisioni esistenziali. Indifferenti, invisibili - una storia come un'altra, un meraviglioso dipinto deforme che si stacca dalla tela dell'universo e prenda forma [muscoli, ossa e lacrime] grazie alla forza creatrice e, soprattutto, rivelatrice che è la settima arte - Cinema, Dumont. Flandres è un'opera che racconta la fatiscenza della passione, la nevrosi delle emozioni ; è il resoconto lineare di un pezzo di cosmo - una storia comune, rappresentata in maniera ciclica [la fine che è come l'inizio, si chiude il cerchio e si riparte da zero, da quella stretta carnale] con la differenza invisibile che, ora, tutti i sentimenti sono dilatati. Scopare e (soprav)vivere. Amore, chissà, forse. Eyes Wide Shut. Bruno Dumont crea un affascinante contenitore filmico che accoglie la potenza dei battiti asincroni degli esseri selvaggiamente umani ; il regista lascia all'occhio dello spettatore [che si collega visceralmente alla pancia] il compito di dare una forma concreta al gusto amaro dei fatti mostrati in Flandres : l'Amaro di Dumont ha l'aspetto di una campagna, di un deserto arido, di un bacio, di una pallottola, di uno stupro, del sesso, di una sigaretta, di un abbraccio che chiude e slabbra il cerchio. Vite che scorrono (ir)regolarmente. Ipertensione cinematografica. Realtà.