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TORNANDO A CASA PER NATALE regia di Bent Hamer

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steven23     7 / 10  22/09/2014 20:28:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'altra faccia del Natale, quella dove festa e consumismo non sono presi in considerazione se non in minima parte. Per il gruppo di persone le cui vicende animano il film il 25 dicembre appare semplicemente un giorno come gli altri, dove la vita procede senza ricevere alcun tipo di scossone: c'è il ragazzino che, pur di passare il Natale con la compagna di classe straniera finge di non festeggiarlo; c'è il medico che dovrà aiutare una coppia dal misterioso passato ad avere il bambino in un cottage isolato e senz'acqua; c'è un uomo costretto a vestirsi da Babbo Natale per vedere i figli; c'è l'amante di un uomo sposato convinta che quest'ultimo lasci finalmente la moglie e c'è una vecchia gloria del calcio oramai ridotto a fare il mendicante con la speranza di racimolare soldi a sufficienza per tornare a casa.
Insomma, direi niente di trascendentale... si tratta di storie estremamente semplici, storie di gente comune in un giorno che dovrebbe essere speciale ma che, alla fine, non lo è affatto!! Credo sia proprio la natura dei personaggi uno dei punti di forza del film; personaggi con i quali è terribilmente facile identificarsi.

Il film in sé non regala nulla di eccezionale, ma nel suo piccolo riesce lo stesso a rendersi estremamente interessante. Anzitutto non credo proprio sia una commedia!! L'intera pellicola è permeata da una vena di malinconia e solitudine non indifferenti, accentuate dalla scelta di ambientare il tutto in un'immaginaria città della Norvegia imbiancata dalla neve, quest'ultima in grado come poche altre cose di farci sentire isolati da tutto e tutti. Inoltre c'è davvero poco spazio per la speranza in qualcosa di migliore per il futuro: tra le varie storia credo che il lume di quest'ultima brilli con maggiore intensità nella vicenda del medico e della relativa coppia che aiuta e in quella del ragazzino che, dal tetto di un palazzo, guarda le stelle con la compagna di classe.
Sulle scelte registiche direi che sono piuttosto azzeccate (oltre all'ambientazione) quella di dare poco spazio ai dialoghi e molto di più a musica e inquadrature, alcune davvero in grado di donare profondità alle scene. Il fatto, invece, di non incrociare praticamente mai (salvo nel finale un paio di esse) le varie storie all'inizio rischia seriamente di provocare un po' di confusione e inficiare sul ritmo; ammetto, però, che il film si riprende bene nella seconda parte.
Ottimi alcuni finali delle storie, altri un po' meno, ma tutto sommato mi sono trovato di fronte a un film sul Natale senza dubbio atipico, lontano dagli standard richiesti dal cinema per questa tipologia di genere, ma comunque efficace nell'intento di ciò che vuole mostrare. A molti sicuramente potrà non piacere, ma se qualcuno vuole dare un'occhiata a qualcosa di diverso da cinepanettoni e polpettoni natalizi d'oltreoceano beh, questo potrà risultare perlomeno interessante.