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ARRIETTY - IL MONDO SEGRETO SOTTO IL PAVIMENTO regia di Hiromasa Yonebayashi

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Tumassa84     6½ / 10  17/11/2010 18:33:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scritto da Miyazaki Hayao, è il debutto alla regia dell'animatore Yonebayashi Hiromasa. Racconta la storia di una famiglia di nani (nani non come quelli di D&D o di Tolkien, sarebbe più preciso definirli come persone in miniatura) che vivono sotto una casa di campagna abitata da persone normali, e che si sfamano rubando loro piccole quantità di cibo (piccole chiaramente dal punto di vista degli umani). Tutto il film è incentrato sulla diffidenza e paura che questi nani hanno nei confronti degli umani, e sul rapporto di amicizia che nasce tra Arrietty, la figlia della famiglia dei nani, e Sho, un ragazzo malato di cuore che è venuto nella casa di campagna per evitare stress prima di un importante intervento chirurgico. Come da tradizione Ghibli, è palese la metafora ambientalista in quanto la razza dei nani è in via d'estinzione per colpa dell'uomo. Il film comunque non è che convinca appieno, complice una trama un po' troppo scarna e poco avvincente; e la totale assenza di motivazione per l'insensato odio e accanimento della donna delle pulizie nei confronti dei nani è a mio avviso una mancanza a livello di sceneggiatura. Pregevoli invece disegni, animazione e doppiaggio; e ho trovato molto bella anche la colonna sonora.
Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  16/10/2011 22:26:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il personaggio della donna delle pulizie e il suo rapporto con i prendinprestito (nani?? al massimo gnomi) è caratterizzato alla maniera di Hayao Miyazaki: un vero e proprio giudizio morale sulle sue azioni non c'è. E' una donna che incuriosita da questi esseri li rinchiude in vasetti, come farebbe un bambino, o un collezionista di farfalle (in effetti la donna è caratterizzata da atteggiamenti infantili, in opposizione alla maturità del ragazzo, che ha un carattere maturo nonostante il rapporto quasi assente con i genitori. L'indipendenza dai genitori è infatti un altro punto chiave dell'estetica di Miyazaki).
La verità è che non si può giudicare un film di Miyazaki (perché non posso non attribuirlo a lui questo film, si vede che il suo zampino ha caratterizzato il film al punto da oscurare il nome di Yonebayashi) con i canoni di un film della Pixar. Un personaggio non è buono o cattivo a tutti i costi, e le sue azioni non sono così rigidamente interpretate all'interno di tale canone.
jack_torrence  18/10/2011 16:19:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Splendida osservazione...
Terry Malloy  19/10/2011 21:04:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sottoscrivo.