Pasionaria 7 / 10 02/04/2011 14:37:56 » Rispondi Commedia piacevole con dialoghi brillanti e personaggi che sprigionano freschezza ad ogni pensiero ed azione. la novità? Una famiglia gay raccontata secondo gli schemi narrativi utilizzati per la famiglia più classica, plot originale, ben caratterizzato dagli attori tutti convincenti nel proprio ruolo, Su tutti però applaudo la Bening, adorabile capo-famiglia.
arturo 02/04/2011 15:19:25 » Rispondi io proprio non capisco come fai a dargli lo stesso voto di Nessuno mi può giudicare. fra i due film c'è un abisso.
Pasionaria 02/04/2011 19:29:37 » Rispondi Sono due film completamente differenti e ciascuno a suo modo mi ha divertito. Quando giudico un film, cerco di non raffrontarlo con altri simili, figurati se faccio confronti con film con cui non c'entra niente.
Questo è veramente ben girato con una sceneggiatura singolare, mi ha divertito, ma più di 7 cioè "bel film da non perdere" non riesco a dargli. Nessuno mi può giudicare è senz'altro più superficiale e più sempliciotto di questo, però mi ha fatto trascorrere due orette in allegria con un cast frizzante e una storiella gradevole, perchè non dargli 7?
arturo 03/04/2011 00:20:52 » Rispondi sono due commedie, tutte e due di stampo più o meno realistico (sono convinto che Bruno ritiene tale il suo film), uscite nello stesso periodo. Tutte e due ruotano intorno ad una questione sessuale. Già questo suggerisce un confronto.
Pasionaria 03/04/2011 09:00:20 » Rispondi Un po' forzato, direi. A me non è passato per la testa il minimo confronto, probabilmente perchè le commedie sono di due nazionalità diverse; la commedia all'"italiana è così peculiare che risulta difficile rapportarla ad altri modelli di commedia e poi il tema trattato ( quello che tu dici sessuale, ma non è senz'altro l'unico) risulta assai lontano tra le due commedie., non ci vedo alcun parallelismo.
arturo 03/04/2011 11:15:24 » Rispondi secondo me, risulta lontano perché da una parte c'è una regista di classe, dall'altra un bravo pischellone di formazione televisiva, e lo dico con dispiacere perché sono un sostenitore della commedia all'italiana (genere a cui questo film non si iscrive, abbi pazienza: non basta fare una commedia ambientata in Italia!) Prova solo ad immaginare il film della Cholodenko in mano a Bruno: rabbrividisco.
Pasionaria 03/04/2011 17:10:31 » Rispondi Vabbè Arturo, ma a me pare che tu sia un tantino prevenuto verso Nessuno mi può giudicare. Io continuo a sostenere che le due commedie non c'entrano nulla l'una con l'altra, due prodotti diversi che ho gradito, non vedo dove sia il problema. Riconosco che I ragazzi stanno bene sia un'opera che ha ottenuto riconoscimenti importanti sia dalla critica, sia dal pubblico e meritati, infatti l'ho valutata con un 7, mica con un 5. Questo non vedo come possa entrare in relazione con il fatto di avere gradito allo stesso modo la commedia del regista italiano.
andreapau 03/04/2011 17:41:05 » Rispondi Il paragone tra i due film è assolutamente fuori luogo
arturo 03/04/2011 19:04:07 » Rispondi hai ragione: uno è bello, l'altro è brutto
andreapau 05/04/2011 10:15:45 » Rispondi Con questa tua boutade mortifichi i tuoi ragionamenti precedenti. Io intendevo dire che sono imparagonabili proprio nel senso del tema trattato. Ma lo hai capito benissimo, forse hai voglia di giocare
arturo 05/04/2011 14:33:33 » Rispondi ci provo un'ultima volta, poi smetto: è ovvio che i film sono diversi, trattano temi diversi eccetera. Però, forse sono pazzo, ma mi sembra significativo che nello stesso anno, in due luoghi lontani di questo nostro mondo occidentale, due artisti pressoché coetanei scelgano di usare lo stesso strumento (il cinema) per dire (tutti e due nella forma della commedia) qualcosa che riguarda il loro tempo, i rapporti fra le persone, l'amore, e una (Bruno) scelga la strada di filmetto puerile e innocuo, mentre l'altra riesce ad andare DENTRO i personaggi, con una profondità che non esclude il divertimento e la leggerezza, ma che suscita pensieri toccanti, e non necessariamente allegri. Mi sembra che si possa dire (io lo dico) che io cinema americano indipendente sforna commedie (Juno, Up in the clouds, Broken flowers, Little Miss Sunshine, Away we go per dire le prime che mi vengono in mente) che noi purtroppo ancora ce le sogniamo, perché l'idea di commedia in questo paese è troppo legata alla caratterizzazione facile (i borgatari buoni e alla mano, ma che davero?), alla gag, laddove un tempo eravamo noi ad insegnare al mondo la commedia seria, amara, adulta.
andreapau 05/04/2011 15:53:09 » Rispondi bravo, smettila perchè ti sei risposto da solo: stanti i tuoi ragionamenti su una pellicola e l'altra,che senso ha azzardare un paragone? Io non voglio fare il tuo stesso errore, ma ti faccio notare che mentre in America fanno "Wall Street - il denaro non dorme mai" in Italia si realizza "Il Gioiellino"
arturo 05/04/2011 16:02:49 » Rispondi Il Gioiellino ti sembra un film riuscito? Allora forse è meglio chiudere qui.
andreapau 06/04/2011 10:26:16 » Rispondi Non del tutto, come si puo' vincere dal commento che ho scritto. Lo ho portato come esempio di film italiano che cerca di dare un taglio piu' intimo e autoriale ad una vicenda di tipo economico. Un taglio originale rispetto ai soliti fakkiu',urla e luci della città tipico di certo cinema di psudoinchiesta americano
arturo 05/04/2011 16:41:35 » Rispondi in ogni caso, il mio raffronto era limitato alla commedia (ed in particolare a quella indipendente). Che ci azzecca Wall Street?
andreapau 06/04/2011 10:31:29 » Rispondi Non ho capito,scusa...ma come funziona, che comandi tu? Tu puoi azzardare un paragone tra due film che non c'entrano una mazza l'uno con l'altro e io non posso citare (tra l'altro con la relativa premessa) due film che trattano di squali della finanza?
arturo 06/04/2011 13:03:49 » Rispondi allora già che ci sei cita anche due cartoni animati e due film di guerra, così fai tombola
andreapau 06/04/2011 14:44:30 » Rispondi Mi hai francamente rotto le pal le, quindi passo alla spiegazione per disabili:
Solo un presunto cretino puo' mettere a paragone questo film con " nessuno mi puo' giudicare". Se poi per farlo, ricorre a supporti del ca zzo come "...entrambi parlano di sesso", ecco che "presunto" non lo è piu'. Ti ho seguito nel tuo delirio, cercando di portarti alla ragione con un esempio che fosse in linea con le tue strampalate elucubrazioni ma il risultato non cambia. Siccome sei pure prepotentello e spocchioso, credo che non ci sia molto da discutere.
arturo 06/04/2011 15:26:45 » Rispondi Non vedo proprio la necessità di insultare, oltretutto così rozzamente. Se non reggi il contraddittorio, dèdicati ad altre attività che non mettano alla prova la tua fragile psiche. Segnalo il post alla redazione perché lo rimuova.
andreapau 06/04/2011 20:44:46 » Rispondi Fai quel che ti pare, mi hai rotto i co gli o ni
Pasionaria 05/04/2011 15:36:01 » Rispondi D'accordo, e allora che vor dì? I due film restano comunque imparagonabili. In due luoghi lontani di questo nostro mondo occidentale escono miriadi di prodotti di artisti coetanei che utilizzano lo stesso strumento per esprimere "qualcosa" ( sia esso libro, fumetto, film, fotografia ecc...) ognuno a suo modo, embè? Necessariamente bisogna avvicinarli per riscontrarne pregi e difetti? Guarda, sulla commedia italiana o meglio sul cinema italiano oggi c'è una sintesi meravigliosa nel film Boris, te lo consiglio. Non credo tu sia pazzo, ma concedimelo, un po' paranoico si.
arturo 05/04/2011 16:01:54 » Rispondi Boris l'ho visto, è divertente ma qualunquista e demagogico, come tutti quelli che sparano nel mucchio (Gomorra come esempio di film che "io non ciò capito 'n *****", come se fosse un film intellettuale e complicato, via...). Bel coraggio sfottere Calopresti. L'establishment del nostro cinema ormai è un altro, pericolosamente vicino a loro (vedi Bruno). Gli starebbe bene se vincessero un David, guarda che ti dico: così nel prossimo film prendono per il **** se stessi.
Pasionaria 05/04/2011 17:00:29 » Rispondi Ora , pour parler, mi spieghi perchè Boris sarebbe qualunquista e demagogico. Mi interessa davvero, non ti sto provocando. Dimostrami in cosa noti la denagogia e il qualunquismo, grazie.
arturo 05/04/2011 17:11:41 » Rispondi Volentieri, anche se credevo di averlo già fatto. E' qualunquista nel prendere per il **** indistintamente tutto il cinema italiano cosiddetto impegnato; demagogico nel far leva sul rifiuto del grande pubblico per quello stesso cinema. Qualunquista E demagogico nel dipingere il mondo del cinema italiano come un'accozzaglia di cialtroni. Può bastare?
Pasionaria 05/04/2011 17:39:58 » Rispondi Mah. La tua risposta è piuttosto evasiva. Comunque a me pare che la satira critica sia sul cinema italiano cosiddetto DIsimpegnato e non come dici tu su quello d'autore, ancora di più il sarcasmo amarissimo si sfoga sul pubblico italiano di oggi, quindi sull'Italietta superficiale e pecoreccia, che rifiuta il cinema di approfondimento. E questo è un DATO DI FATTO e non DEMAGOGIA. L'ultima scena che sancisce la sconfitta del regista è tristemente emblematica. Io trovo invece che sia un esempio di creatività, un insolita commedia nel nostro cinema, dove sembra non ci sia spazio per altro che non sia scorregge, rutti, turpiloquio, tette e culi, perchè la maggioranza del pubblico è questo che predilige. Boris è una denuncia bella e buona, oltre che intelligente.
arturo 05/04/2011 17:58:57 » Rispondi Scoregge e rutti, tette e culi sono ampiamente sul viale del tramonto, come dimostrano gli incassi deludenti del cinepanettone e di amici miei di neri parenti. E non lo dico io, lo dicono i giornali. Vedi anche il tracollo dei Vanzina e di Veronesi, che improvvisamente sembrano dinosauri. Tralasciando il boom dei comici (Zalone, Bisio, Albanese) si sta imponendo una commedia certamente più educata, ma anche anodina, melensetta e piena di luoghi comuni (Brizzi, Genovese, Bruno). E' successo talmente in fretta che ha spiazzato tutti, compreso Boris, che essendo stato scritto mesi fa, uccide - come si suol dire - un uomo morto.