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THE BACK regia di Liu Bingjian

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jack_torrence     3 / 10  22/11/2010 22:58:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film disturbante che non possiede nessun pregio atto a riscattare il suo imperdonabile disequilibrio tra i contenuti che pretenderebbe di affrontare e una forma massacrante, insopportabile, estenuante.

Immaginate lo stile di Tsai Ming Liang, privato della sua capacità di inanellare inquadrature la cui bellezza nobilita il minimalismo delle storie.
Immaginate di non entrare mai - mai - in contatto con i personaggi, in una ellissi continua sul loro passato e sulle loro vicende attuali (montate tra loro in una struttura a flashback oltremodo criptica).

Presentato dal press-book come il film che inaugurerebbe un nuovo genere (!): l' "horror totalitario", non vi è nulla che consenta di parlare di horror se non in una lontana e forzatissima accezione intellettualistica. Quanto al totalitarismo, è semplice: la vicenda ruota attorno alle immagini di Mao di cui in Cina esiste un mercato simile a quello che da noi riguarda le icone di Mussolini. E inoltre il padre del protagonista era un disegnatore di manifesti di Mao di cui era fanatico ai limiti dell'ossessione.

Una storia non c'è.
Si è trascinati verso la fine, quando ormai vi è chiaro che vi è un volto di Mao tatuato sulla schiena del protagonista (non c'è spoiler, lo dice già il titolo): assisterete a un epilogo straniante in Tibet, a una scena che vorrebbe essere (ingiustificatamente) raccapricciante, e a una veloce sparatoria improvvisa.

Si salva l'ultima inquadratura - basterebbe guardare quella per capire tutto il film - in cui una voce off ha il giusto tono neutro per rendere (stavolta sì) veramente raccapricciante quello che è inquadrato fissamente, prima dei titoli di coda.