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BLOOD STORY regia di Matt Reeves

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jack_torrence     8 / 10  15/03/2011 21:18:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E mi trovo a sfoderare un 8 per un remake che per me è più bello dell'originale!
Il film svedese ha sicuramente il suo gran fascino, e il suo stile quasi rarefatto e un pizzico artigianale potrebbe essere considerato più genuino.
Tuttavia il film di Reeves è indubbiamente meglio realizzato sotto ogni aspetto tecnico. Ma ciò basterebbe per una sufficienza, non addirittura per l'8 e il mio maggiore amore per questo, rispetto all'originale.
Il fatto è che la perizia tecnica di questo remake è tutta funzionale a far risaltare meglio il nocciolo della storia, le sue sfumature e le sue allusioni (in particolar modo grazie a fotografia e colonna sonora, ma anche le scelte di messa in scena sono sempre azzeccate).
Viene meno, rispetto al film svedese, l'ambiguità sulla figura del "padre" di lei. Scelta azzeccata che consente di svolgere sino in fondo la riflessione sull'"amore" e sul genere di rapporto che legherà il ragazzo protagonista alla vampira.

Anche le ragioni (rispettabilissime) di un remake, la sua traslazione su territorio americano, sono funzionali per un film che parla di minaccia "esterna" e di ordine costituito.
Che fin dal titolo enuncia che la "minaccia" chiede il permesso di entrare.
E se entra, è perché lo vogliamo...

Per approfondimenti,

vedi recensione
Freddy Krueger  16/03/2011 12:34:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai scritto la recensione? La leggerò... e poi parli di perizia tecnica, e con questo includi anche la faccia vampirizzata in digitale di Eli? (scusa ma per me lei è Eli) Che sembra venuta fuori da 30 giorni di buio? Bah...
jack_torrence  16/03/2011 13:24:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi riferisco ad aspetti più espressivi del trucco e degli effetti speciali (che tuttavia non sfigurano e - tra parentesi - anche nell'originale Eli si trasforma quando beve il sangue di Oskar). Cioè mi riferisco in particolar modo alla fotografia e alla colonna sonora. Affidate a professionisti di primo livello che contribuiscono a definire, visivamente e sonoramente, la cifra espressiva di un film fortemente connotato, stilisticamente, da questi due aspetti, in modo a mio giudizio molto riuscito e funzionale a connotare l'opera.
Può piacere o meno, ma un film non è chiaramente solo un copione recitato, e proprio fotografia e colonna sonora sono due aspetti (di primissimo piano) in cui per stile il remake non dico che è meglio ma obiettivamente del tutto diverso rispetto al film svedese.