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LA PORTA PROIBITA regia di Robert Stevenson

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  05/01/2015 19:34:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una delle migliori trasposizioni del capolavoro della Brontë, Stevenson prima di affiliarsi a vita alla Disney (da ricordare Herbie, Mary Poppins e anche Zanna Gialla) qualche gioiellino in proprio lo ha fatto, ed è curioso che nella prima parte di carriera per quanto il codice glielo permettesse azzardava degli interessanti soggetti a sfondo erotico, thriller sentimentali con Ava Gardner e Jane Russell dalla trama esile ma dall'indubbio fascino.
In questa trasposizione la 20th Century Fox gli affida la star del momento, Joan Fontaine, consacrata da Hitchcock, con un oscar in cantiere ed un ruolo che le calza dannatamente a pennello, in pratica gli si richiede di ripetere quel personaggio passivo, carico di innocenza, grazia, dolcezza che era in 'Rebecca', al fianco nei panni di Rochester sua maestà Welles e qui non v'è dubbio che tenga, il personaggio per quanto la sceneggiatura tagli in ogni capitolo (viene soppressa tutta la parte antistante l'epilogo da St. John Rivers, le sorelle fino all'eredità) non perde il fascino del romanzo, infatti Stevenson si sofferma lungamente sulla tensione sessuale che magnetizza ogni incontro tra Jane e Sir Rochester, un Welles che conferisce cripticità al personaggio, mantenendo in sospeso la reale natura del sentimento che prova per Jane. Gradevole per una regia che dà risalto agli effetti chiaro scuro del b/n, l'ambientazione gotica, tutto ben rievocato ma i tagli tolgono troppo approfondimento sui personaggi secondari, tra cui peraltro spicca la decenne Liz Taylor nei panni del personaggio più drammatico del romanzo, Helen, l'amica di Jane alla scuola di carità.