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THE VOLATILE WOMAN regia di Kumakiri Kazuyoshi

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Ciaby     6 / 10  15/10/2010 21:38:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kumakiri torna dietro la cinepresa dopo una trilogia (Kichiku, Hole In The Sky, Antenna) di film devastanti, indimenticabili, quasi dei capolavori, e lo fa nello stesso anno in cui girò quello straordinario viaggio della ricerca all'erotismo come cura dell'anima, "Antenna" appunto, rivisitando la saga "Lovecinema", a cui fece parte quel capolavoro che fu "Visitor Q" di Takashi Miike. Storie di vita ordinaria surreale, girati da registi importanti (oltre a Miike e Kumakiri, basta citare il grandissimo Ryuichi Hiroki con il promettente "Girlfriend- Someone Please Stop The World") a bassissimissimo costo per il mercato televisivo.

"The Volatile Woman" è la prova di Kumakiri, e sembra unire le suggestioni rarefatte, quasi da commedia realista di "Hole In The Sky" alle pulsioni cupe e erotiche di "Antenna". Ciò che ne esce è un film che sarebbe stato eccellente se fosse di un esordiente, ma in realtà si rivela un debole esercizio di stile, fatto di autocitazioni a partire da una trama che ricalca i pinku anni '80. Le emozioni e le ossessioni tipiche del regista giapponese permangono, ma non hanno la stessa forza distruttiva dei primi tre film. Insomma, "The Volatile Woman" ha il sapore del greatest hits di un cantante, elabora ciò già fatto in precedenza, con stile accademico, fornendo emozioni palpabili si, ma che non sacavano a fondo.

Ne esce un dramma erotico dal dialogo scarno, invogliante e ricco di ottime suggestioni, persino violento, nonostante rinunci nel mostrare (tranne per quanto riguarda qualche timido momento di bondage), ma è noioso e lento, e nonostante gli 80 minuti sembri duri 8 ore. Non racconta nulla, assolutamente nulla.
Ma questo non sarebbe il problema, visto che "Hole In The Sky" durava 2 ore e 20 e, pur non avendo praticamente una trama, intratteneva come pochi film. Questo film è bello visivamente, ma è vacuo e già visto. Un esercizio di stile apprezzabile solo ai meno avvezzi al regista.