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I PROTAGONISTI regia di Robert Altman

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amterme63     8 / 10  06/11/2009 23:45:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si tratta di un ottimo film che non annoia per niente e che si segue con interesse. La mano del grande regista la si vede eccome. Infatti questo film può essere visto da diversi punti di vista.
1) Un semplice thriller che appassiona e tiene in sospeso lo spettatore fino in fondo.
2) Una sottile ma feroce critica al mondo della cinematografia americana e in generale dell’intera società, con la sua etica cinica ed edonista.
3) Una riflessione sulla natura del mezzo cinematografico (è arte o industria?) e sul fatto che ormai il cinema ha creato una specie di mitologia di se stesso, di cui ampiamente si nutre (le citazioni di mostri sacri come ad esempio Orson Welles e tanti altri).
I primi 8 minuti sono un unico grande piano sequenza ininterrotto, scoperta citazione dell’Infernale Quinlan e di Nodo alla Gola. L’ambiente è quello della classe media americana al lavoro, con la sua frenesia, il girare continuo senza pausa, in un tritatutto che stritola, maciulla e livella. Dall’intrigo di gente indaffarata emerge il protagonista, un tipico “yuppie”, l’eroe sociale prodotto degli anni 80 americani.
Altman ce ne dà un ritratto critico ma allo stesso tempo partecipe. Le paure interiori del protagonista, i suoi momenti di crisi emotiva, lo fanno un essere umano degno di comprensione. Sono solo lampi, momenti, poi il turbine della vita pubblica lo rapisce e finisce così per vendere coscienza e rapporti interpersonali sull’altare del successo e del potere.
La causa scatenante della sua crisi è una serie di minacce da parte di un misterioso speditore di cartoline. Questa circostanza lo spinge a riflettere su se stesso e il suo lavoro, sul suo ruolo umano e sociale. La consapevolezza non lo porta però a cambiare vita, anzi fa di tutto per rimanere quello che è pur sapendo di essere “uno str.onzo”.
Il bello è che, a differenza di ciò che avveniva nei film classici, adesso non c’è più l’intervento risolutivo di un ente esterno come il rimorso o la Polizia o la punizione divina. No, in questa nostra società presente si può commettere un crimine e farla bellamente franca, senza tanti rimorsi. Questo film anticipa in qualche maniera “Crimini e Misfatti” di Woody Allen.
A questo tema s’intreccia la riflessione che fa Altman sul cinema in generale, sul suo essersi ridotto a merce, a prodotto che deve assolutamente vendere, nonostante la consapevolezza generale che il cinema è e può essere Arte.
La tentazione del successo facile, del guadagno rovina tutti prima o poi, anche quelli che si spacciano per “artisti puri”. Chi non si adegua a questa legge (procurare ricchezza o successo) viene inesorabilmente posto ai margini o buttato fuori.
La sorpresa finale ci fa capire che Altman odia a morte questo mondo e lo vorrebbe far fuori. Non gli rimane che l’ironia. Il finale del film è sì lieto, ma è una letizia falsa, convenzionale. Il quadro umano e sociale è molto amaro. La via è aperta a quel capolavoro che è America Oggi.
Ciumi  12/11/2009 07:43:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti, Luca! Di Altman e Burton ti stai facendo una gran cultura. Io preferisco di gran lunga Altman anche se sono registi troppo diversi per essere confrontati. Nashville (ho letto ora il tuo bel commento) credo sia il suo film che più ho apprezzato (probabilmente una delle più belle e rappresentative pellicole degli anni 70), mentre questo “I protagonisti” non lo conoscevo. Mo me lo scarico.
Ciauuu.
amterme63  12/11/2009 08:20:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille, Ciumi. Che pazienza che hai a leggere le mie "pappardelle". Però sono molto contento che ti interessino.
Visto che il mondo del cinema è sterminato e io non lo conosco quasi per niente, ho pensato di "tirare a sorte" alcuni registi e conoscere almeno questi fino in fondo. Così ho fatto per Herzog e adesso con Altman e Burton (il prossimo Peckinpah). E' un metodo un po' strano e bambinesco ... comunque mi diverte molto. Alla prossima.
Ciumi  21/01/2010 06:51:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Luca, ho visto ieri "America oggi". Nel tuo "periodo Altman" però non l'avevi commentato. Io l'ho trovato bellissimo. Forse mi è piaciuto ancora di più di "Nashville".
amterme63  21/01/2010 08:35:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' vero Maurizio. Solo che "America Oggi" lo vidi tantissimo tempo fa quando uscì nelle sale cinematografiche e mi ricordo ne ebbi un'impressione molto forte. Lo ricordo come un capolavoro. Non me la sento però di votarlo o commentarlo basandomi solo su vaghi ricordi. E' certamente più "forte" e definitivo di Nashville.
Rivederlo? ... Sì, forse, non so. Non voglio stare male un'altra volta ... E come andare a sfogliare un album di fotografie che ti risvegliano dentro dolori e dispiaceri.
Ciumi  13/09/2010 11:07:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alla fine mi sono visto anche questo. Grazie Luca del consiglio, è un film davvero bello e molto intelligente.

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amterme63  14/09/2010 08:29:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono proprio contento che ti sia piaciuto !