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CHERRY TREE LANE regia di Paul Andrew Williams

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  07/01/2013 11:43:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Durante l'ordinaria cenetta serale una coppia passa in breve da problemi coniugali e professionali a un incubo domestico provocato dall' irruzione di tre giovani. Cercano il loro figlioletto, reo di aver fatto la spia e aver così decretato la condanna a parecchi anni di carcere per un membro della gang.
Sembra un fatto di cronaca raccontato con estrema freddezza in tempo reale, ossia il tempo che passa tra l'aggressione e il rientro dell'ignara vittima viene scandito da una successione di fatti come fossimo in diretta, spettatori impotenti di un ignobile sequestro in interni.
La narrazione si scontra con momenti di stanca innegabili, spesso conditi da dialoghi, o peggio ancora monologhi, non proprio supremi. Il fiume di parole mette in luce la doppiezza di questi sbandati, capaci di atti crudeli ma anche segnati da un puerilità specchio dei loro anni. Viene mostrato come l'unione tra etnie in terra britannica abbia dato adito ad una nuova forma di violenza indifferente al ceto sociale o al colore della pelle, è infatti palese che i ragazzi provengano da classi sociali differenti e ciò non sia un ostacolo alla (malsana) cooperazione.
La violenza resta sempre fuori campo anche nel concitato finale in cui si assiste a una bella sterzata rispetto l'incedere singhiozzante tollerato in precedenza, restano discutibili alcuni sotterfugi orditi appositamente per protrarre l'attesa, nello specifico l'arrivo delle ragazzine con scolaretto a carico è sull'assurdo andante. Questo espediente insieme all'ultima sequenza, a mio avviso non poi così utile, non stempera troppo il clima realistico fino a quel momento creato con oculatezza da P. A. Williams, bravo nel creare un'attesa scossa da improvvisi lampi di intimidazione rabbiosa. "Cherry tree lane" resta comunque un film crudo, mai gratuitamente eccessivo e a suo modo conturbante.
Nel complesso un buon prodotto pur ammettendo - senza scomodare gli indimenticabili "funny" giochetti di Haneke - che un qualsiasi "Secuestrados" gli dà una discreta paga.