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SULLE MIE LABBRA regia di Jacques Audiard

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JOKER1926     6½ / 10  28/11/2011 01:37:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficile far ricadere in un genere prestabilito "Sulle mie labbra" del regista Jacques Audiard.
Il francese è autore anche de "Il profeta" questo ultimo film citato però non è riuscito a Mio avviso.

"Sulle mie labbra" fa esplodere il suo clamore e la sue positività principali nel grembo di una sceneggiatura ben articolata che calca molto le personalità dei due protagonisti del film.
La trama vuole infatti sulla scena un ex carcerato (Vincent Cassel) e una segretaria sorda (Emmanuelle Devos) che vivono in modo non roseo le dinamiche di una vita che vive fra diversi bassi e pochissimi alti, esiste, nel frangente, un'insuperabile scala sociale che grida una violenta e garibaldina vendetta.
Il film oltre la trama principale, abbastanza allettante, mostra il proprio carattere duro e triste che si pone lo scopo di prendere a livello mentale lo spettatore. Qui l'enfasi cinematografica è quasi del tutto assente, qui si vivono le circostanze in modo altamente reale e acerbo, frequenti quindi i momenti di silenzio che esaltano i vari contesti che propone "Sulle mie labbra".
La pellicola di Audiard gioca fra il drammatico e l'azione, perché, verso il finale, il prodotto cinematografico del 2001 si divincola dal suo embrione e diventa "cattivo" e cinico, in palio entra un giro economico cruciale. Il film francese si addensa in un alone di sangue e prepotenza.
A fine visione rimarrà comunque vivo quel senso di "tetraggine" negli occhi dei protagonisti, pure lo stesso finale risulta essere una baldoria di rabbia. "Sulle mie labbra" eccetto alcune incursioni che tendono verso la forzatura (le sequenze del binocolo) effonde da esso un senso di realtà, e alla fine è questo che rende il tutto una storia vedibile; insomma buon lavoro.