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SULLE MIE LABBRA regia di Jacques Audiard

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oh dae-soo     7½ / 10  07/06/2011 23:43:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sarò banale (perchè magari non li ha scelti lui), ma un regista che intitola i suoi tre ultimi film Sulle mie labbra, De battre mon coeur s'est arrêté (meraviglioso titolo storpiato un pò in italiano, ma sempre affascinante, in Tutti i battiti del mio cuore) e Un Prophète (molto meglio de IL Profeta), dicevo, un regista così ha già una marcia in più. Diciamo subito che Sulle mie labbra non raggiunge il livello del meraviglioso Il Profeta, ma ce ne fossero di film così.

Carla è una ragazza che lavora come segretaria in una grande azienda di costruzioni. E' praticamente sorda per cui, quando non può utilizzare gli apparecchi acustici, è costretta a leggere le labbra dell'iterlocutore. Paul è un ex carcerato che cerca di reinserisi nella società. Troverà lavoro come assistente di Carla. I due hanno bisogno l'uno dell'altra, e non parliamo soltanto di legame affettivo... .
Centrale è la figura di Carla, una ragazza sottomessa al lavoro, non considerata come donna (nè lei fa niente per esaltare la propria femminilità a dir la verità), loser nei modi e nel vestiario, sfruttata addirittura dall'unica amica che le fa fare la baby sitter o le prende l'appartamento per far sesso. Emmanuelle Devos (già vista personalmente negli interessantissimi L'Avversario e L'amore sospetto) regala un'interpretazione perfetta, intensissima. Il suo sguardo fisso nel volto delle altre persone per cogliere il più possibile il labiale vale da solo il prezzo della visione.
Paul, all'opposto, è abituato a prender la vita di petto, sa muoversi nella giungla, conosce le regole e i modi della malavita (malgrado quando fa "a botte" le prenda sempre lui a dir la verità...). Carla vede in Paul una possibilità sia di innamoramento e di valorizzazione del suo lato femminile, sia di riscatto sociale agli occhi degli altri, sempre pronti a prenderla in giro. La sua per Paul diventa una vera e propria ossessione tanto che il film forse avrebbe retto e sarebbe stato abbastanza forte anche soltanto raccontando questo rapporto, senza la componente crime dell'ultima mezz'ora (comunque ottima e decisiva per la valutazione finale). Anche Paul però ha bisogno di Carla perchè vede nella sua grandissima capacità di legger le labbra un possibile aiuto per mettere a segno un colpo.
Aiuti, favori, tradimenti, possibilità di acquisire fama e prestigio, ex perdenti che arrivano al successo, tratteggio psicologico dei protagonisti, costruzione di plot impeccabile, tutte componenti che avvicinano moltissimo il film alle tematiche poi sviluppate ne Il Profeta. E' vero, non mancano un pò di forzature (lui che lavora malissimo in azienda ma nessuno se ne accorge, i malviventi che parlano sempre davanti quella finestra etc...) ma il livello è comunque quasi d'eccellenza. E alla fine è difficile capire se Sulle mie Labbra sia una crime-story, una storia d'amore burrascosa e apparentemente impossibile oppure semplicemente la storia di una solitudine che cerca disperatamente di non esser più tale (quella di Carla). Rimane un bellissimo film, questo è quel che conta.