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LA SFIDA DEL SAMURAI regia di Akira Kurosawa

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Mr.619     9½ / 10  07/07/2009 12:32:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Akira Kurosawa è uno di quei pochi maestri della tecnica e vera e propria gnoseo-ontologia cinematografica che solo registi come lui, insieme ad altri maestri di tale caratura, sanno ricreare in tutto il suo essere, la sua atmosfera epica, attraverso la ricostruzione di scenari sociali in cui sono i samurai, allegoria metaforico-iperbolica dell'"idea" della giustizia e fortuna divina, a giungere come sempre, nella tradizione dei guerrieri più antichi del mondo, raminghi, per poi continuare il proprio viaggio ancora dai tratti e sembianze opache, come negli orizzonti (mai) perduti e conclusi di Sergio Leone, in direzione di un'ulteriore meta, prima di constatare che non si è compiuto altro se non la teologia astrale " uranica" dei due prinicipi metafisici essenziali, il Bene ed il Male, con, per necessità e per la forza del tempo, vittoria del Bene su ogni cosa.Lo stesso villaggio tipicamente orientale descritto nella pellicola, se visto da una visuale ( presente anche nel film) obliqua e, per così dire, impersonalizzata, riesce a trasmettere allo spettatore la sensazione di star guardando non un semplicistico scontro all'ultimo grido e sangue fra due fazioni opposte che si contendono il potere territoriale, ma, tutt'al più, di star assistendo alla reale lotta ed opposizione (quasi eraclitea ed anasssimandrea) tra due sostanze precordiali, concordate in armonia-divisione dal fine mediale, rappresentato dal quasi mistico samurai.Eccezionale.
KOMMANDOARDITI  09/05/2010 00:39:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bustrofedicamente ctonio cotal sfrido omoteleutico.......