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VIVERE - IKIRU regia di Akira Kurosawa

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     9 / 10  29/03/2008 12:51:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altro capolavoro del maestro giapponese Kurosawa.
Cosa significa vivere, riscoprire un’esistenza minata da un passato che, come le pile di incartamenti allocati sulla scrivania, si è fatto (o forse lo è sempre stato) polveroso, grigio, insignificante, tutto questo perché è svanita la meta da raggiungere, un tangibile obiettivo per cui adoperarsi ogni singolo giorno ..così l’animo tormentato del protagonista vaga alla ricerca di qualcosa che lo elevi dal quel torpore, un segno, una traccia che rimanga nel ricordo delle persone, ed infondo far si che si possa dare un senso alla propria “breve” esistenza ..così vediamo mischiarsi l’effimero tentativo di allontanare i pensieri con l’alcool (l’incontro con lo scrittore) ma anche uno sguardo verso il passato (la giovane impiegata) che riappare nella freschezza e nella gioia di chi vive un’età spensierata ..alla fine una strada si apre dinnanzi allo sguardo del vecchio capoufficio, ed è quella che gli è sempre stata vicina..
Accuratezza nel montaggio, alternanza di ironia e lirismo in alcune scene, profondità dell’analisi introspettiva ed un richiamo alla narrativa russa, sono ingredienti che il grande regista nipponico riesce mirabilmente a miscelare creando un’opera coerente e completa, malinconica ma anche ricca di speranza ..una vera poesia l’immagine del vecchio Watanabe che, nel freddo della notte e facendosi dolcemente cullare su un piccolo dondolo, canta un inno alla gioia..
Suddiviso sostanzialmente in due parti, il racconto scorre più fluido nella prima rispetto ad una seconda indubbiamente più pesante (in cui peraltro assistiamo ad una sottile critica politica resa perfetta dall’intervento sulla scena del sindaco durante la veglia funebre e non solo) ..da molti accostato a “Umberto D” di De Sica e “Il posto delle fragole” di Bergman per la tematica trattata (l’età senile), in realtà credo che l’opera di Kurosawa in parte si discosti dalle due precedentemente citate, questo per un respiro più ampio che il maestro giapponese da alla narrazione, tale da abbracciare passato-presente-futuro in un’ottica lontanamente individualistica.
Un vero classico del cinema d’autore ..imperdibile!
Terry Malloy  29/03/2008 13:44:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sei tornata!
Invia una mail all'autore del commento domeXna79  30/03/2008 20:56:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...Terry sono tornato! ..ma per un pò le mie apparizioni rimarranno sporadiche..