PignaSystem 7½ / 10 20/07/2011 16:36:43 » Rispondi Dopo aver dimostrato,forse, il teorema del delirio Aronofsky nel suo nuovo progetto ci canta il requiem del sogno americano e non solo.Parabola/apologo sulla droga e sulle varie dipendenze del nuovo millennio,il film si presenta maniacalmente curato sotto il profilo visivo con un campionario vastissimo di effetti visivi e tecniche registiche che stanno a testimoniare le distorsioni psicosomatiche che cercano di descrivere.Non siamo di fronte a virtuosismo sterile ma a un vero e proprio caleidoscopico modo di raccontare la discesa personale di ognuno dei personaggi coinvolti nel loro abisso self made. Lo stile da videoclip che viene utilizzato è strettamente funzionale al divaricamento tra la realtà e le rispettive aspettative/ambizioni.Prima di essere catapultati nel precipizio vengono scesi tutti i gradini dell'umiliazione fino alla totale devastazione fisica e psichica.Partendo da Warhol passando per Lynch e arrivando alla carne mutata del cinema di Cronenberg Aronofsky arriva all'estremo,ai limiti del non filmabile.