caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

BALLATA DELL'ODIO E DELL'AMORE regia di Alex De La Iglesia

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  04/10/2012 11:35:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'amore muta in follia, la paura in odio, le persone in mostri, questo è ciò che succede in un paese da troppo tempo costretto alla violenza.
La Spagna della guerra civile è quella in cui cresce Javier (Carlos Aceres), costretto dalle circostanze a maturare in fretta e non potersi così godere i suoi sacrosanti diritti di bimbo.
Da adulto non va tanto meglio, come da tradizione famigliare viene assunto presso un circo ma si trova a vivere gli anni del repressivo regime di Franco.
Considerato il suo tormentato passato assume il ruolo di clown triste e malinconico, all'opposto del solare collega Sergio (Antonio De La Torre), tanto bravo coi bambini quanto pazzoide e manesco una volta smessi i panni di scena.
Il circo è magia ma è anche metafora della vita e specchio del paese, con qualcosa di oscuro occultato sotto gli insondabili volti dei pagliacci pronto a manifestarsi nell'ambito di un duello d'amore per Natalia (la spettacolare Carolina Bang).
Entrambi gli uomini ne sono innamorati e per conquistarne il cuore si scontreranno in una faida circense di estrema violenza ovviamente declinata secondo il gusto grottesco di Alex De La Iglesia, barocco e kitsch più che mai, incurante di proporre sequenze clamorosamente sopra le righe e comunque pertinenti.Capiterà allora di vedere un pagliaccio armato di machete vestito con abiti femminili fare a fette i soldati nazionalisti, o assistere alla mortificazione di un uomo costretto a comportarsi come un cane da caccia nemmeno ci trovassimo in qualche fantasticheria fantozziana.
Momenti surreali che rafforzano lo spessore tragico di situazioni e personaggi sfaccettati con efficacia, credibili nel momento in cui cambiano repentinamente punto di vista seguendo uno script di fatto anarchico, brillante e sempre ricco di intuizioni sbalorditive.
La finzione si mescola col fatto e col luogo storico rievocando l'attentato in cui perse la vita il primo ministro Luis Carrero Blanco sino a raggiungere l' "Abbazia De La Santa Cruz", vero e proprio monumento alla follia bellica voluto da Franco in cui giacciono più di 30.00 combattenti caduti durante la guerra e appartenenti ad entrambi gli schieramenti.
Ottimo film, per la prima volta De La Iglesia, regista che ammiro ma solitamente non trovo molto corrispondente ai miei gusti, mi convince in toto.