jack_torrence 7 / 10 29/11/2010 17:04:53 » Rispondi Il film è impegnativo, ma di enorme interesse - sia squisitamente cinematografico, sia storico, politico e sociale.
Parzialmente ispirato a un omonimo romanzo (molto bello) di Anna Banti, del 1967.
Nonostante l'assoluta alterità del film rispetto ai gusti commerciali e alle tendenze dominanti, non mi è parso tuttavia un film destinato a segnare una data nella storia del cinema italiano. E' un film disomogeneo negli esiti. Opera di grande ambizione, sostenuta da una messinscena rigorosa (ed -essa- quasi sempre molto omogenea, che rimanda più a film come "San michele aveva un gallo" dei Taviani, oltre che al Rossellini "didattico", che non a un'estetica "viscontiana"), si compone di diversi nuclei narrativi all'interno dei quali non c'è sempre compattezza; ed è fitto di temi, figure e personaggi secondari non tutti approfonditi e ben amalgamati.
Il film dunque è in bilico fra un corpo formale duro come un sasso, e il rischio della ridondanza (di cui è probabilmente responsabile il co-sceneggiatore De Cataldo). Migliora nettamente man mano che procede.
Ardita - e discutibile - la scelta di mostrare in alcuni punti, con intento simbolico, elementi architettonici contemporanei.
Altrettanto arditi gli interrogativi che vengono lasciati aperti sul labile confine tra rivoluzione e terrorismo. Essi rimandano più che mai all'oggi e al passato prossimo: ma aprono un discorso non maturato fino in fondo, che mi è parso sospeso.
Il voto è un'indecisa media fra i risultati estetici raggiunti dalle parti più "alte" (da 8 almeno) e i difetti e punti deboli che vi ho ravvisato.