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IL GRINTA regia di Ethan Coen, Joel Coen

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dobel     9½ / 10  27/02/2011 18:44:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I fratelli Coen rendono omaggio al genere cinematografico americano per eccellenza firmando un'opera di grande sensibilità. Si tratta di un western realizzato con una sensibilità moderna come e' giusto che sia; i personaggi non sono stereotipati, il realismo della ricostruzione e' sempre più che apprezzabile e la fotografia eccellente. Rispetto al film di Hataway siamo di fronte ad una maturità superiore, anche se questo non significa che il precedente fosse un film ingenuo o semplicemente più brutto; ma sicuramente l'amarezza del film dei Coen e' meno romantica ed epica rispetto a quella di Hataway. E' un Falstaff in chiave western quello che vediamo: un misto di malinconia, disincanto, perdita di un 'epoca intera. E' anche la riflessione su una giustizia e sulla amministrazione della stessa che ha portato a costruire una nazione e quello che conosciamo di essa. Gli uomini che portano una stella non sono sempre tanto differenti da quelli che non la portano; e, anche se l'aspetto manicheistico e' debitamente sottolineato, i criminali sono spesso poveracci che hanno ucciso l'uomo sbagliato...
Un Falstaff dunque ubriacone, briccone, cinico e disincantato che finirà i propri giorni da saltimbanco dopo essere stato qualcuno. "Ogni sorta si gente dozzinale mi burla e se ne vanta. Eppure, costor con tanta boria, senza me non avrebbero un briciolo di sale..." sembra di sentire la risata beffarda del vecchio pancione (qui con un occhio solo) ammaestrare ancora i propri sottoposti. I grandi uomini come il Grinta finiscono sempre in miseria quando i tempi si fanno piccoli.
Finale commovente per un remake di grande profilo con un grande Jeff Bridges. Può far dimenticare John Wayne? No certo... i miti non si dimenticano mai, poiché senza di loro non ci saremmo noi col nostro cinema.
Dopo "Non e' una paese per vecchi" un'alta grande riflessione sull'America e la sua mitologia. Non mi stupirebbe se vincesse l'Oscar un western dopo " Gli spietati" di Eastwood. Dopo tutto, come diceva Orson Wells " nella vita di ogni vero regista c'è un western"... e questo e' un grande western.