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IL GRINTA regia di Ethan Coen, Joel Coen

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  23/02/2011 01:27:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho ormai un ricordo vaghissimo del film di Hathaway con John Wayne (fra l'altro accusato di essere inferiore al romanzo), figuriamoci della serie tv con Warren Oates, tuttavia... beh diciamo che condivido il giudizio precedente. "Il Grinta" non segna in modo indelebile la filmografia dei Coen, non è "Fargo" o "Non è un paese per vecchi", e per diverse ragioni. Eppure ha dei momenti splendidi (la scena del processo, l'efferata uccisione di due fuorilegge) e libera nei nostri cuori rudi un senso di eterna riverenza davanti agli scenari e ai tramonti dell'amato (da me) cinema western.
Il problema sta tutto nell'impianto narrativo, che mostra qualche notevole caduta di tono e un tono grottesco che vorrebbe essere goliardico ma a tratti è raffreddato proprio da tutto ciò che dovrebbe essere emotivamente intenso e doloroso (l'incontro della ragazzina con l'omicida del padre sembra quasi sfumare i suoi propositi di vendetta).
E' sorprendente la capacità dei Coen di rileggere gli stilemi western e di nobilitarne anche i clichè, mentre Bridges calca un pò troppo la mano, affidandosi a un gigionismo (manierismo) non del tutto giustificabile.
Il film è comunque piacevolissimo, ben girato e vanta una fotografia che incanta, con un'epilogo finale stranamente affine a "L'uomo dei sette capestri" di John Huston.
Invero il personaggio più riuscito è quello di Mattie Ross, perchè non è quasi mai edificante, sembra inizialmente una specie di Giovanna D'Arco del far west ma a poco a poco mostra i segni inequivocabili delle sue celate fragilità, della sua forza esteriore davanti a un mondo di adulti alle prese con banditi, forche e violenze quotidiane