kafka62 7 / 10 25/03/2018 17:45:34 » Rispondi "Il Grinta" è un western abbastanza classico, al limite con quel tanto di spirito revisionista che poteva avere – per esempio – "Gli spietati" di Eastwood. Quel che ha fatto storcere il naso ad alcuni critici è che è un film poco "alla Coen", come se i fratelli più famosi del cinema americano dovessero ogni volta sorprendere con pellicole dissacranti e originali (è quel che era stato rinfacciato anche ad Allen quando aveva girato "Interiors" dopo "Io e Annie" e "Manhattan"). Il fatto è che i Coen, dopo aver affrontato in maniera molto personale quasi tutti i generi cinematografici (il noir, il thriller, la commedia slapstick, ecc.), di fronte al genere per eccellenza del cinema americano, il western (da loro già sfiorato con "Non è un paese per vecchi"), hanno deciso di deporre il loro spirito più irriverente e scanzonato, per rendere un sentito omaggio alla tradizione. Il protagonista è sì uno sceriffo laido, ubriacone e petulante, ma al momento buono non esita a mettersi le redini in bocca e andare al galoppo pistole alla mano contro i cattivi. In più – questa è forse la più grossa novità – i due registi non indietreggiano di fronte alle scene madri, addirittura con una musica strappalacrime sullo sfondo. "Il Grinta" va quindi giudicato non per quello che avrebbe potuto essere, ma per quello che è, un film solido, avvincente, diretto con incontestabile professionalità e rigore e ottimamente recitato dal miglior gruppo di attori che forse i Coen abbiano mai avuto a disposizione. Almeno due sono le scene da ricordare: la cavalcata notturna di Rooster e Mattie sotto un cielo stellato e Jeff Bridges ubriaco che canta a squarciagola davanti ai due imbarazzati compagni di viaggio.